Il Tar ha sospeso l’efficacia del Dpcm del 2 marzo scorso che ha disposto la didattica a distanza in tutte le scuole delle Regioni in “zona rossa”.
I giudici hanno così accolto la domanda cautelare presentata da un gruppo di studenti e genitori di alunni minorenni di tutta Italia, rappresentati dagli avvocati Onida e Randazzo, rinviando la discussione di merito all’udienza del 14 luglio.
Con la decisione di oggi, il Tar del Lazio stabilisce che la Presidenza del Consiglio entro il 2 aprile riesamini le misure che, sulla base del Dpcm del 2 marzo, comportano l’automatica chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nelle ‘zone rosse’, prevedendo il ricorso alla Didattica a Distanza nelle ‘zone gialle’ e nelle “arancioni’.
La decisione è stata adottata, con due ordinanze, dopo i ricorsi proposti da genitori di studenti delle scuole superiori. I giudici hanno accolto le richieste “ai soli fini del riesame da parte della presidenza del consiglio dei ministri delle impugnate previsioni contenute nel Dpcm”.