La Regione Lazio e Latina si apprestano a diventare zona rossa a partire da lunedì 15 marzo. Le chiusure saranno prolungate fino alle festività di Pasqua, bloccando ristoranti, bar e commercianti per quasi un mese. Nel Lazio, ristoratori e commercianti lanciano il loto grido di dolore: “Siamo in ginocchio!“. La ristorazione pontina e laziale perderà oltre 40 milioni di euro a settimana.
La cifra arriva dalla Fiepet-Confesercenti del Lazio. “Gli operatori della ristorazione, che comprende bar, ristoranti, gelaterie, pizzerie al taglio e pasticcerie, pur comprendendo la drammaticità dei dati sul contagio da Covid, sono altresì preoccupati del loro futuro, che riguarda anche l’indotto della filiera agroalimentare, dipendenti e lavoratori addetti alla logistica e alla distribuzione” commenta il presidente Claudio Pica. “Parliamo di una categoria già ampiamente tartassata da un anno di Dpcm, compreso l’ultimo che ha visto chiusure dal 26 ottobre a Natale scorso”.
Situazione che ovviamente si aggrava senza i necessari sostegni economici alla categoria. “Ogni giorno di chiusura, parametrato a ogni giorno di ritardo del Dl Sostegno – visto che ancora non è stato licenziato dal governo Draghi – si traduce in un colpo mortale per migliaia di aziende”. Poi l’appello: “Chiediamo d’intervenire velocemente e con indennizzi puntuali e corposi. Congiuntamente – se fosse in vigore la zona rossa – chiediamo fin da ora la sospensione della tariffa sui rifiuti e l’annullamento dell’occupazione di suolo pubblico, viste le scadenze dei prossimi mesi”.“