Partire dalla rimodulazione del calendario di quest’anno e procedere con l’assunzione dei docenti affinché l’anno prossimo parta senza buchi di organico. Sono queste le prime indicazioni sulla scuola che il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi avrebbe comunicato ai gruppi parlamentari incontrati l’8 febbraio, in occasione del secondo ciclo di confronti finalizzati alla formazione del nuovo governo
Secondo quanto è stato riferito dall’Ansa, ai partiti Draghi avrebbe confermato l’intenzione di dare una sterzata alla formazione degli oltre otto milioni di alunni. Sulle modalità da adottare, tuttavia, sarebbe bene fare un approfondimento.
Rivedere il calendario scolastico in corso, infatti, può voler dire allungare le lezioni nei mesi estivi, anche solo per le due o tre settimane finali di giugno. Una strada utile per recuperare le giornate perse a causa dell’emergenza Covid ma anche per rivedere gli argomenti che non hanno avuto spazio durante le lezioni in presenza.
Rimangono in piedi, comunque, molti dubbi: fare slittare nell’attuale anno scolastico la fine delle lezioni di tre settimane, infatti, comporta delle problematiche non indifferenti. A partire dalle difficoltà oggettive di svolgere le lezioni con una temperatura superiore ai 30 gradi.