Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha varato, in vista delle feste di Natale, Capodanno ed Epifania, un nuovo decreto (non, questa volta, un Dpcm). Tre articoli soltanto, mezza pagina di divieti e raccomandazioni che daranno forma al primo Natale senza feste, né cenoni.
Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia intera sarà «zona rossa». Il 28,29,30 dicembre e il 4 gennaio sarà invece «zona arancione». Con una eccezione importante: «Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni». Ma è vietato recarsi nel capoluogo di provincia. Ecco le regole generali:
– Nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona rossa»: in sostanza, è vietato uscire di casa se non per comprovate esigenze legate a motivi di lavoro, salute o necessità (per dimostrare le quali occorre il modulo di autocertificazione); i negozi al dettaglio sono chiusia, anche se le deroghe sono molte: farmacie, negozi di ottica, elettronica e giocattoli, ferramenta, lavanderie, profumerie, librerie, cartolerie, edicole, parrucchieri e barbieri. Mentre centri estetici, bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio).
– Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (fatte salvo le Regioni con regole più restrittive). In sostanza, è vietato uscire dal proprio Comune se non per comprovate esigenze legate a motivi di lavoro, salute o necessità (per dimostrare le quali occorre il modulo di autocertificazione); i negozi sono aperti; bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio).
Le deroghe introdotte dal governo in questo decreto sono, data la presenza delle festività, particolarmente attese. Eccole, dunque: anche nei giorni in cui varranno le regole della «zona rossa» — dunque il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio — in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise.
– Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni
– Lo «spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco
– Si può andare «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione»: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.
Il nuovo decreto legge su cui il governo ha trovato un’intesa dopo giorni di riunioni, polemiche e litigi lascia in vigore tutte le norme previste dal precedente decreto legge numero 158 all’articolo 1, comma 2: «Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome». E nei giorni di Natale, santo Stefano e Capodanno è vietato anche «ogni spostamento tra comuni». Salvo motivi di lavoro, necessità e salute comprovati tramite autocertificazione. Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. È invece vietato andare nelle seconde case «ubicate in altra Regione o Provincia autonoma» e, il 25, 26 dicembre e 1 gennaio, anche in altro comune.
Non è previsto alcun anticipo del coprifuoco, rispetto a quello stabilito finora alle ore 22, nel decreto sulla stretta di Natale.
Per chi viola i divieti previsti dal nuovo decreto per le vacanze di Natale sono previste sanzioni da 400 a mille euro, si legge nella bozza del testo.