Il confronto tra Governo e Regioni con all’ordine del giorno alcune nuove misure per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus è stato aggiornato a domani, ma dopo l’incontro di questa mattina sono emerse alcune proposte che potrebbero finire nel nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio Conte firmerà entro domani. Il decreto dovrebbe prevedere regole nuove per negozi e circolazione delle persone, rispetto a quelle di appena pochi giorni fa. Gli stessi esperti del Comitato tecnico scientifico hanno espresso tutta la loro preoccupazione sulla tenuta del sistema sanitario nazionale se la curva dei contagi non dovesse rallentare. L’obiettivo sembra quello di voler evitare un nuovo lockdown totale, ma saranno necessarie almeno chiusure locali temporanee.
Tra le misure di cui si discute in queste ore c’è quella del coprifuoco alle 18 in tutto il territorio nazionale. Serrande abbassate e persone in casa, potrà circolare dopo le 6 di sera solo chi è fuori per lavoro, salute o altre necessità ed emergenze, da comprovare tramite autocertificazione come già succede nelle Regioni che da giorni hanno imposto il coprifuoco. Tra le altre misure su cui si discute c’è il blocco della mobilità tra Regioni (per cui non sarà più possibile oltrepassare i confini regionali se non per comprovate esigenze), la chiusura dei centri commerciali nei weekend (alcune regioni lo hanno già fatto) e lo stop ai corner giochi nei bar e nelle tabaccherie.
Per quanto riguarda la scuola, per l’esecutivo devono essere i governatori a decidere se passare alla didattica a distanza in base all’indice Rt del loro territorio. “Non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola, ma deve dipendere dal grado di Rt in ogni Regione”, ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. “Se un Rt supera un certo livello, allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico”, ha aggiunto Boccia. Tra le altre ipotesi emerse dopo il vertice di questa mattina la possibilità di rafforzare la rete di alberghi o strutture da trasformare in Covid Hotel per accogliere positivi asintomatici che non possono restare in casa. Tra i provvedimenti allo studio, su proposta delle Regioni, c’è anche quello per limitare gli spostamenti degli over 70: è una delle ipotesi prospettate in particolare da Lombardia, Piemonte e Liguria.