Ci si appresta a vivere l’apertura della partita elettorale in piena emergenza Covid. È una fase in cui si manifesta l’arte del caos. Un caos che, però, è architettato nei minimi dettagli. Tanto rumore per poi far rimanere tutto così com’è (almeno per ora). Il PD, dopo una fase di tensioni interne sta forse lavorando alla possibilità di rafforzarsi, magari tendendo la mano al movimento LBC che ha eletto il sindaco uscente Damiano Coletta, forse con la candidatura di uno degli assessori uscenti della giunta odierna. Il Centro Destra è come sempre alle prese: “uniti si, uniti no, il Sindaco lo scelgo io o tu!!!” la solita bagarre latinense a cui abbiamo assistito alle ultime elezioni amministrative? Il primo ad uscire allo scoperto abbiamo visto essere, l’ex forzista Giorgio Ialongo , tra i primi in preferenza tra gli allora 1000 candidati, oggi tra le fila del sodalizio di Giorgia Meloni che chiarisce: “no al civismo ma magari figure politiche che oggi lavorano e si impegnano, seppur senza tessere di partito, per sognare la rinascita di questa Città”, nelle ultime ore arriva come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione di Claudio Durigon: “A Latina il candidato sindaco del Centro Destra lo esprimerà la Lega.” E se avesse ragione invece il commissario provinciale UDC Giuseppe Di Sangiuliano? Il primo, anche se in modo irriverente, a condividere il proposito di Vincenzo Zaccheo. D’altronde lo stesso segretario nazionale Lorenzo Cesa dopo l’accertata ingiustizia, ai limiti del golpe popolare, aveva già auspicato l’impegno dell’ On. Zaccheo inviando una lettera ad un’emittente locale.
Resta ora da capire cosa ne pensano gli altri eletti del consiglio comunale al netto delle indicazioni dei propri partiti. Certo sarà scontata l’avversità degli ex forzisti, oggi in altri lidi, che allora sfiduciarono lo stesso Zaccheo e implicitamente parteciparono a quel golpe. Chissà ma la politica ci riserva sempre delle sorprese, belle o brutte a seconda del proprio sentire.