“Le misure adottate, la cui permanenza in vigore è fissata in due settimane, sono state rese necessarie dall’andamento dei dati epidemiologici che, in questi ultimi giorni, è stato tale da giustificare un livello di attenzione superiore a quello fino ad oggi mantenuto. Su base provinciale, infatti, la prevalenza dei casi attivi è quasi pari a 14 per 10mila abitanti. Se si osserva la distribuzione dei casi per singolo Comune, ben 14 hanno superato abbondantemente la soglia di attenzione, fissata in 10 casi attivi per 10mila abitanti, e altri 4 si avvicinano a tale parametro”. Lo sottolinea il direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati, in una nota che commenta le misure restrittive per la provincia di Latina previste nell’ordinanza della Regione Lazio.
“Tale evidenza, rappresenta in modo inequivocabile che il virus è estremamente diffuso in tutta la Provincia che, essendo un sistema aperto, deve pertanto essere considerata come entità unitaria sulla quale intervenire anche allo scopo di preservare il più possibile le realtà con situazioni meno significative”, afferma Casati.
“La situazione attuale del contagio in Provincia di Latina è preoccupante non solo per il momento contingente ma, anche, letto in ottica prospettica. Con l’avvento dell’autunno e dell’inverno, infatti, le condizioni climatiche maggiormente favorevoli alla diffusione del virus e, in concomitanza, l’inevitabile insorgere delle malattie di stagione, con particolare riferimento all’influenza, dipingono uno scenario certamente non semplice da affrontare in un contesto territoriale dove Sars-Cov-2 risultasse ancora diffusa con le caratteristiche attuali”, chiarisce ancora Casati.
“E’ al solo scopo di evitare l’adozione di misure più stringenti, in ipotesi anche la riproposizione di un periodo di lockdown che tutti noi vogliamo scongiurare, che oggi si rende necessaria l’adozione di misure restrittive su tutto il territorio provinciale – prosegue -. L’insieme delle misure adottate è volto a ridurre i contatti sociali, per un periodo di tempo limitato, impattando prevalentemente sui luoghi o i momenti in cui si creano situazioni di aggregazione nelle quali, per le persone, risulta difficile mantenere i comportamenti idonei per prevenire il contagio (uso continuativo e corretto della mascherina, lavaggio frequente delle mani e distanziamento sociale). Si tratta di un sacrificio che impatta prevalentemente su alcune categorie sociali e tipologie di esercizi che, tuttavia, non deve essere letto in termini negativi laddove saranno in grado di evitare provvedimenti di natura più restrittiva”.
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