In questo momento, in Italia, potrebbero creare più problemi l’eccesso di cautela e il panico da Covid. In un’intervista al Tempo, Alberto Zangrillo primario del San Raffaele di Milano, ribadisce la sua idea di una situazione ‘normalizzata’ negli ospedali e mette in guardia, dal suo punto di vista, contro gli eccessi:
“In Lombardia è da un mese che non si muore più di Covid – dice – l’emergenza è finita da 2 mesi”. Zangrillo spiega che “la più grande preoccupazione in campo sanitario è riprendere a curare quei malati che, per colpa di Sars-CoV-2, trascuriamo da almeno 5 mesi”. Per quanto riguarda la comunicazione quotidiana dei decessi da Covid, per Zangrillo si tratta di “un modo di comunicare scorretto che non rispecchia la realtà”.
Il primario si affida a un esempio: “Il nonno di Pierino è coinvolto in un grave incidente stradale sulla tangenziale di Milano. Viene portato in emergenza in pronto soccorso, laddove oltre alle manovre di rianimazione, viene sottoposto, come tutti i pazienti, che entrano in un ospedale italiano, al tampone orofaringeo. Purtroppo, nonostante le cure, il nonno di Pierino, nel frattempo risultato Covid positivo, dopo due giorni viene a mancare in conseguenza del grave trauma subito. La causa di morte del nonno è chiara a tutti ma purtroppo verrà addebitata al virus”.