Obbligo di vaccino antinfluenzale e anti pneumococcica per gli over 65 e il personale sanitario nel Lazio dal 15 settembre. Il presidente della Regione Lazio ha firmato l’ordinanza che prevede tra l’altro l’inidoneità temporanea del personale sanitario in mancanza di vaccinazione.
La mancata vaccinazione per le persone ultra 65 anni comporterà l’impossibilità di accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione che non consentano di garantire il distanziamento sociale. L’ordinanza prevede anche la forte raccomandazione del vaccino antinfluenzale “per tutti i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni attraverso il pieno coinvolgimento dei pediatri di libera scelta”. “Con questa ordinanza il Lazio raccoglie l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurre i fattori confondenti per il COVID-19 in presenza di sintomi analoghi” commenta il presidente della Regione Nicola Zingaretti.
Ma il futuro vaccino anti covid-19 servirà? Giulio Tarro, virologo di fama mondiale prende le distanze dalle posizioni espresse dagli scienziati
Giulio Tarro, virologo di fama mondiale, candidato la premio Nobel, prende le distanze dalle posizioni espresse dagli scienziati negli ultimi giorni riguarda il vaccino. L’affermazione sconvolge tutti i piani e tutte le ipotesi fin qui fatte da un mondo di scienziati. Il noto virologo è stato intervistato da “Businessinsider” ed ha affermato che il vaccino contro il coronavirus potrebbe rivelarsi inutile: “Se il virus ha come sembra una variante cinese e una padana, sarà complicato averne uno che funziona in entrambi i casi esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto”.
La ricetta del noto virologo, protagonista come lui stesso ricorda, contro altre malattie, punta agli antivirali: “Ho isolato il vibrione del colera a Napoli, ho combattuto l’epidemia dell’Aids e ho sconfitto il male oscuro di Napoli, il virus respiratorio ‘sincinziale’ che provocava un’elevata mortalità nei bimbi da zero a due anni affetti da bronchiolite. Né per la prima Sars, né per la sindrome respiratoria del Medio Oriente sono stati preparati vaccini. Si è fatto, invece, ricorso agli anticorpi dei soggetti guariti”. Il nodo è che secondo il virologo napoletano il vaccino potrebbe non essere efficace perchè il virus muta, mentre gli antivirali, basati su anticorpi di persone guarite, può avere più successo.
La teoria di Tarro si allontana da quella dei virologi che sono più presenti sui grandi media italiani.