Nell’anno 2020 che sarà ricordato nella storia per l’emergenza Coronavirus, che estate dovremo attenderci? Mare, spiagge e ombrelloni avranno sicuramente uno scenario diverso, si dovrà convivere con l’epidemia, prendere le dovute cautele.
Il sindacato balneare si sta già muovendo in tal senso, sta pianificando un vademecum per gli addetti degli stabilimenti balneari per salvare la stagione estiva (ma non è detto che ci riescano). Il week-end di Pasqua era per tradizione il primo “esperimento” in spiaggia per gli italiani, ma quest’anno l’appuntamento con la sabbia dovrà essere rinviato a data da destinarsi.
Gli addetti ai lavori anticipano le cautele da mettersi in atto. Misurazione della temperatura prima di scendere in spiaggia, autodichiarazione di non essere sottoposto a quarantena, mascherine, distanziamento di almeno un metro tra gli ombrelloni, barriere di plexiglass, vetrate di protezione, pulizia delle superfici con disinfettanti (alcool, acqua ossigenata, varichina), igienizzante nei bagni e via discorrendo. Non sarà certo un’estate facile, né sarà semplice far rispettare regole e distanze.
Sulla situzione è intervenuto anche Gianluca Di Cocco
“Anche quella categoria dei balneari che fino a pochi giorni fa era rimasta ai margini dell’emergenza, adesso ha bisogno di qualche risposta ed è per questo che ci sentiamo obbligati ad intervenire.
I tempi si allungano e guardando il Lungomare di Latina siamo estremamente preoccupati.
Come Fratelli d’Italia chiediamo all’amministrazione di poter autorizzare intanto i balneari nelle attività di ripristino e montaggio delle strutture.
Chiaramente non spingiamo ora per aprirli ma se non altro vogliamo che gli imprenditori possano iniziare a sistemarli rispettando tutte le norme di sicurezza. Ci sono balneari che hanno chiuso a settembre e ancora non sono tornati a vedere cosa c’è da fare e ovviamente l’inverno lascia sempre il segno: ci sono i danni delle mareggiate, l’effetto del salmastro e comunque sono mesi che le suppellettili e le attrezzature non vengono utilizzate ed hanno bisogno di manutenzione.
Chiediamo che gli operatori possano accedere alle strutture, che avrebbero potuto già aprire per Pasqua, se non altro per iniziare a preparare un accenno di stagione.
Fino ad oggi il settore non era un tema di attualità ma adesso si dovrebbe iniziare a programmare la stagione e purtroppo non è ancora possibile.
Chiediamo quindi all’amministrazione di poter accettare intanto la relativa documentazione amministrativa ed autorizzare i balneari nell’incominciare a sistemare e predisporre un minimo di accoglienza per essere pronti nel momento in cui si potrà aprire ufficialmente.
Crediamo sia fattibile che almeno i titolari con le dovute cautele possano andare negli stabilimenti e iniziare a fare qualche lavoretto.
I problemi in questo momento sono innumerevoli e siamo tutti coscienti che l’intera imprenditoria, più che mai oggi, è nella medesima situazione di difficoltà, mentre non siamo a conoscenza di quando e se gli stabilimenti apriranno e come sarà la stagione che verrà, ma con responsabilità dobbiamo farci trovare comunque pronti. “