“Il vaccino anti influenzale sarà obbligatorio per tutti gli ultra 65enni del Lazio. Ma anche per gli operatori sanitari, per le forze di polizia, per chi lavora nel trasporto pubblico. Vogliamo raggiungere almeno 2,5 milioni di persone, il doppio di quanto avvenuto l’anno scorso”. Lo afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Provate a immaginare cosa succederà in autunno, con la seconda ondata di epidemia da coronavirus e in parallelo la diffusione, come ogni anno, dell’influenza. Non ce lo possiamo permettere: dovremo essere certi che una fetta di popolazione importante sarà stata vaccinata per l’influenza – sottolinea l’assessore – così quando sorgeranno determinati sintomi i medici sapranno che sono legati al Covid19”. “Non ci potremo permettere sovrapposizioni. Se nello stesso periodo dovessimo avere nei pronto soccorso pazienti con sintomi da Covid19 e altri con sintomi da influenza stagionale, il sistema non reggerebbe. Per questo – aggiunge D’Amato – dobbiamo partire ora con l’acquisto dei vaccini anti-influenzali: l’anno scorso ne abbiamo fatti 1,2 milioni, in autunno ne servono almeno 2,5 milioni. E penso che la linea del Lazio sarà seguita anche dall’Italia“.
Per D’Amato “il rallentamento è collegato alle misure di contenimento. I positivi che troviamo oggi in media sono stati contagiati 14 giorni fa. Nel Lazio, secondo i nostri esperti, l’R, vale a dire l’indicatore della velocità del contagio, è già sotto l’1. Siamo convinti che a Roma, in particolare, arriverà vicino allo zero a fine mese. Ma a una condizione. Non devono esserci comportamenti irresponsabili nei prossimi giorni. Sono molto preoccupato per Pasqua e Pasquetta, ci sarà chi avrà la tentazione di uscire. Sarebbe deleterio, sarebbe come tornare alla casella del via, può disperdere i risultati ottenuti. Fino a quando non ci sarà un vaccino per il coronavirus dovremo mantenere forme di prevenzione dell’epidemia”.