Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice:
“Cara redazione, ho scritto questa lettera questa mattina all’ora di pranzo rattristata dal non rispetto delle regole della gente, mentre allattavo mio figlio di 5 mesi. Sono ormai tanti, tantissimi giorni che siamo chiusi in casa a combattere un virus che non ci da tregua, che si è impossessato della nostra aria privandoci di tutto.
Sono giorni difficili per tutti, nessuno escluso perché, chi meno, chi più, fa di tutto per fare passare questo periodo nel modo più veloce. Però, c’è un però.Rimango basita ed esterefatta dal non rispetto delle regole. Ci è stato detto di stare a casa, di evitare assembramenti, di evitare feste in casa, di non fare venire amici e parenti nelle nostre abitazioni, di non fare la spesa in coppia, di non uscire se non per motivi di necessità improrogabile o lavoro. Ci sono state date restrizioni atte a far finire questa situazione nel più breve tempo possibile e invece dal balcone di casa mia cosa vedo?! Vedo persone che vanno a fare la spesa in coppia, vedo gente a casa di altra gente che chiacchiera beatamente, vedo nonni a casa di nipoti che giocano in balcone, vedo coppie con figli nel passeggino che escono.
Ma allora io mi domando se la gente pensa di essere furba o sono io troppo seria e rispettosa. Penso che non è giusto che i miei genitori e mia sorella debbano soffrire per il fatto di non vedere il mio bambino, ma giustamente, ripeto giustamente, resistere. Penso che non sia giusto ci siano comportamenti corretti e altri non corretti perché qui si sta combattendo una guerra e tutti dovremo essere sulla stessa sponda. È difficile per tutti, per chi non ha aiuti, per chi ha figli, per chi non ne ha. Immaginate avere un bimbo di 5 mesi a casa e inventarsi la qualunque nel mentre si deve cucinare e sistemare la casa dove si ha un marito che lavora. È difficile e complicato. Ma si fa, si deve fare. Però dovremo farlo tutti, non solo alcuni.
Si dovrebbe aver rispetto per se stessi e per gli altri. Si dovrebbe aver rispetto per chi sta male e per chi non vuole starci. Per chi lavora e per chi resta a casa. La gente forse non ha capito che non è necessario lanciare hashtag su internet e farsi foto con mascherine mentre si va a fare la spesa e poi allungarsi al mare a prendere aria perché è poco intelligente o cantare l’inno di Mameli al balcone e poi non rispettare l’Italia.
Ma comunque questo era solo uno sfogo di una vostra lettrice che nonostante tutto continua a pensare che tutto questo finirà e che uniti ne usciremo, perché come papa Francesco ci ha ricordato…da soli non si va da nessuna parte. Giulia Lendaro”