Molto probabilmente non sarà il 3 aprile la fine delle misure restrittive in Italia. Potrebbero servire ancora mesi, ma al momento di sicuro diverse settimane, prima di tornare a una vita più o meno normale. Lo stop totale per contenere i contagi di Coronavirus fissato del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 22 marzo al 3 aprile sarà inevitabilmente rinviato, secondo un’anticipazione del Corriere della sera. E lo dovrebbe essere di almeno due settimane.
Al momento in Italia, secondo il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, non siamo ancora “in una fase marcatamente declinante, ma di contenimento”. Per questo il prossimo provvedimento del governo confermerà tutte le misure in vigore. Si va dal distanziamento sociale, al divieto di spostamenti se non necessari, fino alla serrata delle attività non indispensabili, almeno fino al 18 aprile. E’ questa la data che circola negli ambienti di Palazzo Chigi.
“Ad oggi il prolungamento delle misure di distanziamento sociale è inevitabile. Non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pur incoraggiante di contenimento” sottolinea Brusaferro, lasciando intendere il possibile percorso che si intende seguire. E per renderlo ancora più chiaro usa una metafora eloquente: “Non abbiamo ancora scollinato, ci stiamo però avvicinando alla cima”.
Dunque l’ipotesi è che il 3 aprile sarà firmato un nuovo Dpcm che — a meno di un andamento dei contagi ulteriormente negativo — confermerà le misure attualmente in vigore fino al 18 aprile. Restano forti i dubbi sulla tenuta delle realtà economiche costrette a fermarsi, soprattutto per le medie e piccole aziende.