Sono tuttora in corso le trattative tra i ministri di Sviluppo economico e Infrastrutture-Trasporti e i rappresentanti delle associazioni dei gestori di rifornimento carburante. Si lavora fino all’ultimo per evitare la chiusura progressiva degli impianti, a partire dalla notte di mercoledì 25 marzo in autostrada e a seguire gli altri.
Nella nota diramata dalle rappresentanze sindacali dei benzinai si denuncia l’abbandono da parte del Governo: “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. Un atto d’accusa chiaro verso le autorità, ree di aver dimenticato l’importanza del ruolo dei benzinai in questi giorni drammatici, ma soprattutto di non aver incluso la categoria tra quelle bisognose di un sostegno economico. “In un Paese che – malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione – cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone”. Con l’espressa consapevolezza dell’impopolarità di una simile decisione, la nota si conclude in questo modo: “Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. Chi volesse approfondire può chiedere conto a Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa del 24 marzo legata al decreto-legge approvato dal Governo in questa giornata, ha dichiarato: “Mi auguro che non ci sia alcuno sciopero di sorta. In questa fase il paese non se lo può permettere e questo vale anche per i distributori dei carburanti. Confido che questi annunci possano rientrare, la filiera alimentare e il rifornimento del carburante saranno assicurati”.