Rivolta nel carcere di Rebibbia a Roma. C’è anche un carcere romano coinvolto nelle proteste delle 27 case circondariali d’Italia nelle quali a partire dalla mattinata di oggi, lunedì 10 marzo i detenuti stanno dando vita proteste. Un fermento che secondo quanto si apprende, sarebbe generato per l’emergenza coronavirus. Alcuni detenuti chiedono l’amnistia. A Rebibbia bruciano materassi e alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie.
Nel pomeriggio un elicottero dei carabinieri ha sorvolato il carcere di Latina ma si è trattato solo di un controllo preventivo. La situazione, al momento, è tranquilla.
Dopo la rivolta nel carcere di Modena, ieri pomeriggio, le proteste divampano in altri istituti penitenziari italiani, 27 secondo il sindacato di polizia penitenziaria. Una rivolta è in corso di risoluzione nel carcere di Foggia dove alcuni detenuti sono riusciti ad evadere e sono stati bloccati poco dopo dalle forze dell’ordine. Grazie alla mediazione di un dirigente della polizia, i detenuti stanno rientrando nelle celle. L’incendio appiccato davanti all’ingresso del carcere è stato spento dai Vigili del fuoco. Il carcere resta comunque presidiato dalle forze di polizia.
Circa dieci detenuti che erano riusciti a evadere sono stati catturati da polizia e carabinieri Secondo le prime informazioni i detenuti avevano divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada. I detenuti chiedevano l’indulto e maggiori garanzie per la sicurezza dal coronavirus. Alcuni parenti dei detenuti che si trovavano nel piazzale esterno avevano chiesto ai reclusi di rientrare nelle loro celle. Almeno sette i detenuti che sono riusciti ad allontanarsi, alcuni dei quali sono stati già rintracciati e bloccati. Molti detenuti si stanno arrampicando sui cancelli del perimetro del carcere. Sul posto polizia, carabinieri e militari dell’esercito.
Sei morti e altri detenuti portati in ospedale dopo la rivolta scoppiata a Modena, nel carcere di Sant’Anna. Sei sono considerati più gravi, portati nei pronto soccorso cittadini. Di questi quattro sono in prognosi riservata e in terapia intensiva, secondo quanto spiega l’Ausl di Modena in un bollettino. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Ferite lievi anche per tre guardie e sette sanitari. La Procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dei decessi: secondo le prime informazioni, sarebbe dovuta al fatto che, durante la rivolta, si sono impadroniti dell’infermeria e hanno assunto un’overdose di farmaci.