“Abbiamo sperato fino ad oggi che un altro tentativo di recupero si potesse fare. Riceviamo in queste ore con rinnovato dolore il messaggio dell’Ambasciatore Stefano Pontecorvo“: l’annuncio si legge sulla pagina ufficiale dell’alpinista Daniele Nardi, morto sul Nanga Parbat lo scorso marzo, con il compagno di scalata Tom Ballard.
“Dopo alcuni incontri tecnici avvenuti in queste ultime settimane presso l’Ambasciata con esperti locali e internazionali di logistica e soccorso alpino sulle montagne del Pakistan, si è dovuto prendere atto dell’impossibilità allo stato attuale, per questioni di sicurezza, del recupero dei corpi di Daniele Nardi e di Tom Ballard.
Si ringraziano l’Aviazione Militare del Pakistan, gli esperti internazionali e i collaboratori dell’Ambascaiata sempre pronti ad offrire la loro competenza ed esperienza in favore della buona riuscita degli interventi di soccorso ad alpinisti e trekker, impegnati sulle splendide montagne del Pakistan”: queste le parole dell’Ambasciatore, pubblicate nel post su Facebook.
Daniele Nardi e Tom Ballard rimarranno quindi sul Nanga Parbat.
La famiglia Nardi ha reso anche pubblico come sono stati spesi i soldi raccolti con il crowdfunding attivato quando ancora si sperava di poter trovare Daniele e Tom ancora vivi.
L’ammontare della cifra, al netto delle commissioni, è di 144.662,79 euro, di questi 102.863,19 euro sono stati impiegati per saldare le spese del soccorso, i restanti 41.799,60 euro sono stati invece destinati a due progetti umanitari nel campo dell’istruzione in Pakistan, un modo per ricordare l’amore di Daniele per il Gilgit Baltistan e la sua attenzione verso i giovani e loro educazione. Entrambi i progetti sono attivati con la supervisione dell’Ambasciatore italiano in Pakistan.