Gli uomini della Questura e del Comando provinciale della guardia di finanza di Frosinone hanno eseguito diciotto ordinanze di applicazione di misure cautelari personali in Lazio, Campania e Molise nei confronti degli appartenenti a due sodalizi criminosi nel settore dell’accoglienza ai migranti. L’accusa è di truffa ai danni dello Stato. Indagate in tutto venticinque persone.
Le province coinvolte – L’operazione congiunta di agenti della polizia e finanzieri ha riguardato le province di Frosinone, Latina, Rieti, Caserta e Isernia.
Corruzione di sindaci e pubblici ufficiali – Le indagini, dei poliziotti del commissariato di Cassino, della squadra Mobile e del Comando Provinciale GdF di Frosinone, coordinate dal Sostituto Procuratore Alfredo Mattei, hanno acceso i riflettori su un articolato sistema di frode che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e sindaci, ha consentito ai sodali di appropriarsi di ingenti somme di denaro.
Sono stati accertati casi di pagamento di rette per migranti non più presenti sul territorio italiano e il subappalto di vitto e alloggio a un centro fatiscente ad un prezzo risultato essere inferiore a 1/3 di quello versato dalla Prefettura, ottenendo in tal modo un indebito guadagno. Nell’ambito delle perquisizioni veniva peraltro rilevato lo stato dei luoghi altamente fatiscente con ambienti sporchi e blatte all’interno delle cucine, ma la mala gestione di questi centri di accoglienza aveva invece consentito ai responsabili di questi, di utilizzare automobili di lusso, quali due SUV della BMW modello X1 e X3, acquistati in leasing dalla cooperativa stessa.