Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice:
“Sabato sera mi viene la brillante idea di portare mio figlio Federico a mangiare una pizza fuori. Non avendo prenotato da nessuna parte ed essendo le otto di sera decido di andare in un ristorante pizzeria a Latina!
Premetto che in questo ristorante Federico è nato e cresciuto, siamo clienti da ormai 10 anni e la titolare è ben a conoscenza della nostra situazione, quindi pensavo di andare a colpo sicuro. Entro e chiedo se avevano un tavolo per noi…la risposta è stata “no mi dispiace tutto pieno se vuoi puoi aspettare che si libera un tavolo”…e fino a qui tutto giusto per carità ! C’è da dire che nel frattempo era un continuo passare di pizze davanti ai nostri occhi…soprattutto a quelli di Federico, che immediatamente si è agitato perché essendo ghiotto per la pizza ne voleva una anche lui!
Non potendo aspettare il tavolo libero ho chiesto, vista l’agitazione di mio figlio, di avere una margherita da portare via il prima possibile…sottolineando che era per Federico(un bambino autistico in piena crisi perché non aveva la sua amata pizza) e ripeto lei sapeva benissimo la situazione!
La risposta è stata “oh io qua sto a lavora’e devi rispetta’ la fila delle persone che stanno aspettando prima di te”. Io che non potevo credere a questo tipo di trattamento ho mantenuto la calma e gli ho risposto “si lo so ‘ e credimi non voglio mancare di rispetto a nessuno ma te lo sto chiedendo per un bambino e sai la situazione”. Lei niente e con la sua arroganza mi ha girato le spalle….non potevo crederci!
Tutto questo teatrino con un bel numero di clienti che mi guardavano come una che volesse fare la furba e passare davanti a tutti così per capriccio! Alla fine me ne sono andata incavolata come una iena e mio figlio che non vi dico in che situazione stava… Tutto questo per una pizza margherita che per farla sarebbero bastati 5 minuti! C’è solo da vergognarsi! Siamo nel 2019 e ancora non c’è rispetto per le persone affette da autismo! Per non parlare di noi mamme che in molti casi veniamo umiliate da questa gente senza cuore…”