Nella giornata di ieri, la Polizia di Latina ha proceduto all’arresto di un cittadino bengalese di 34 anni, irregolare sul territorio nazionale, poiché ritenuto responsabile di reiterati episodi di maltrattamenti ai danni della propria compagna convivente, in stato di gravidanza.
L’attività di indagine iniziava alcuni giorni orsono allorquando nella notte perveniva alla Sala Operativa della Questura di Latina, la richiesta di aiuto di una cittadina bengalese che in strada si lamentava di essere stata appena percossa dal compagno; la Volante intervenuta, la conduceva presso il locale Pronto Soccorso per le cure del caso, accertando peraltro che la donna fosse nelle prime settimane della gravidanza.
A seguito la denuncia sporta e l’attività di riscontro condotta dagli Agenti della Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura di Latina, si sono così ricostruiti numerosi episodi di violenza fisica da parte dell’indagato nei confronti della convivente bengalese: in particolare gli stessi risultano reiterati ormai da quasi un anno, quando l’uomo uscito dal carcere dapprima iniziava una stabile convivenza con la compagna e poi con la stessa contraeva matrimonio con rito Bengalese.
Nello specifico, dal settembre 2018 la donna trasferitasi presso l’appartamento dell’indagato sito a Latina iniziava a subire costanti e reiterati atti vessatori.
La circostanza che nel giugno 2019 la donna fosse rimasta incinta risultò idonea ad aggravare ed inasprire il comportamento dell’uomo proteso a farla abortire.
Le diverse intenzioni dalla donna, volenterosa di proseguire la gravidanza, furono la causa degli ultimi episodi di violenza del 12 agosto 2019, quando con violenti schiaffi al volto le provocava lesioni, o ancora del 26 agosto 2019 quando con l’utilizzo di un bastone cagionava alla convivente un trauma cranico e contusioni multiple, guaribili in 21giorni.
I fatti per i quali si procede rendono evidente che si è in presenza di un soggetto violento, con precedenti penali e di polizia, la cui pericolosità è aggravata dall’assunzione abituale di sostanze alcoliche e stupefacenti.
L’arrestato al termine delle formalità di rito è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.