L’asfalto che all’improvviso sprofonda sulla Pontina e inghiotte un’auto, a bordo due uomini. Uno si salva per miracolo, l’altro viene trascinato via dalla furia dell’acqua e del fango.
Sul dramma che si è consumato ieri, con la voragine che si è aperta al km 97+700 dell’arteria che collega Roma alla provincia di Latina, la Procura pontina ha aperto un’inchiesta. Il primo passo sarà acquisire, dall’ente proprietario, tutta la documentazione relativa alla costruzione dell’infrastruttura e allo stato di manutenzione. Sotto il tratto della Pontina interessato dal crollo passa un canale che porta l’acqua al fiume Ufente. Resta da accertare se il corso d’acqua fosse stato incanalato in una struttura cementificata che potrebbe non aver retto alle piogge delle scorse ore. Il tratto di strada è ora sotto sequestro.
Ora, dicono dalla Regione, verranno effettuati approfondimenti lungo la carreggiata per analizzare la tenuta di parte dell’infrastruttura stradale e per certificarne l’eventuale percorribilità. L’obiettivo è quello di riaprire al traffico veicolare nel minor tempo possibile e in piena sicurezza, anche se per il tratto interessato dallo smottamento bisognerà invece attendere il dissequestro dell’area prima di programmare tutti gli interventi necessari. Dal 1 gennaio 2019 la Pontina, ora gestita dall’Astral, società che fa capo alla Regione Lazio, tornerà sotto la gestione diretta dello stato attraverso Anas. Allora il Ministero avvierà tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza della strada, come è stato già chiarito in una nota dopo un incontro tra regione e il ministro Toninelli. (Lazio Tv)