Riceviamo e pubblichiamo la lettera del sindaco di Latina Damiano Coletta indirizzata al Ministro dell’Interno Salvini:
“Gentile Ministro,
in occasione della sua visita nella nostra città – in veste di Sindaco di Latina – avrei voluto cogliere l’opportunità di rappresentarle alcuni temi che riguardano la nostra comunità e il territorio pontino. Alcuni di questi sono vere e proprie emergenze e investono il Governo che la vede protagonista nel ruolo di Vicepresidente del Consiglio, altri che rivolgiamo direttamente al Ministro dell’Interno.
Istanze che probabilmente ci accomunano agli altri amministratori locali, sperando che le scelte operate dal Governo che Lei rappresenta, consentano il recupero della piena sicurezza dei territori che non può essere obiettivo slegato dal potenziamento delle risorse di uomini, mezzi e infrastrutture destinati a tale scopo.
Conoscendo la sua propensione alle parole chiare e agli obiettivi concreti le rappresento quanto segue:
a) Contrastare con decisione le infiltrazioni mafiose nel territorio pontino, potenziare legalità e sicurezza.
Latina è una città operosa e pacifica che ha retto come ha potuto l’impatto della crisi economica di questi anni. Una crisi che deve aver acceso l’interesse della criminalità organizzata nei confronti dell’intero sud del Lazio. Lo testimonia l’operato dell’ex Prefetto Bruno Frattasi che già nel 2008 denunciava le infiltrazioni mafiose nel Comune di Fondi, arrivando a proporne lo scioglimento.
Recenti fatti di cronaca hanno purtroppo avvalorato quella prima denuncia. Varie inchieste della magistratura e delle forze dell’ordine – in particolare “Don’t Touch” e “Alba Pontina” – segnalano l’attività di organizzazioni criminali che si sono sviluppate in ambito locale (con la colpevole disattenzione – se non vera e propria compiacenza – di una parte della classe politica locale coinvolta nelle inchieste). Una mafia che tenta di radicarsi nel territorio per conquistare importanti sistemi produttivi, come confermano i lavori della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (discarica di Borgo Montello).
Le Forze dell’Ordine e la Magistratura, con il loro quotidiano impegno, danno respiro alla speranza di costruire sulla base di valori condivisi la ripresa sociale, civile e quindi economica di questo territorio. A tale proposito, nel quadro degli interventi che sicuramente saranno stati posti alla Sua attenzione relativamente al potenziamento degli Uffici giudiziari e al completamento della Cittadella giudiziaria suggeriamo che nel Lazio, dopo Roma, possa essere istituita una seconda Direzione Distrettuale Antimafia proprio a Latina per poter meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio, con attenzione particolare al sud pontino, dove la chiusura del Tribunale di Gaeta ha creato falle nella sicurezza e legalità. Segnaliamo inoltre l’esigenza di un presidio di sicurezza nella realtà internazionale del MOF.
Accanto a questo richiamo l’attenzione del Governo sul contrasto del fenomeno del caporalato e dei reati di sfruttamento del lavoro nero, specie nel settore agricolo. Si tratta di un fenomeno che salda rapporti pericolosi tra segmenti imprenditoriali illegali e criminalità e che rischia di danneggiare proprio la parte sana del settore agrario, cruciale per l’intera economia.
b) Un governo efficiente del fenomeno migratorio rende la città più sicura e serena.
La nostra è una città giovane e di giovane costituzione. Nata grazie a un massiccio fenomeno migratorio interno, Latina ha ospitato dal 1957 al 1989, nel cuore della città, il più grande Campo profughi europeo nel quale sono transitati 80 mila profughi dell’Europa Orientale.
È questa storia che ha consentito alla nostra comunità di affrontare con razionalità e in condivisione con l’intero Consiglio Comunale i nuovi fenomeni migratori puntando sul consolidamento del rapporto di leale e reciproca collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’Ordine. Per questo, nonostante l’emergenza, a Latina non esistono reali tensioni laceranti nel rapporto tra cittadini residenti e migranti richiedenti asilo.
Il percorso intrapreso puntava sulla seguente strategia:
Assumere come Comune, attraverso lo SPRAR, l’intera gestione dell’accoglienza, incrementando il numero dei posti in accoglienza attualmente esistenti come SPRAR fino al raggiungimento della quota prevista dal Piano nazionale di riparto (circa 400), procedendo parallelamente ad una graduale riduzione dei Centri di Accoglienza Straordinaria di competenza della Prefettura (con circa 800 ospiti) fino ad una loro totale chiusura.
Questo consentirebbe l’applicazione della ‘clausola di salvaguardia’ con conseguente dimezzamento delle presenze dei richiedenti asilo sul nostro territorio comunale e una gestione dell’intera filiera dell’accoglienza più adeguata alle esigenze di integrazione e interazione.
Il ridimensionamento dello SPRAR – che anche questo Comune ha contribuito a far diventare fiore all’occhiello del sistema di accoglienza italiano – l’esclusione dei richiedenti asilo dai servizi per l’integrazione, l’incremento dei grandi centri a danno dell’accoglienza diffusa temiamo portino ad aumentare l’irregolarità sul nostro territorio con gravi conseguenze in termini di costi sociali e, in particolare, di sicurezza.
Affidare ad una progettualità finanziata dal FAMI – Emergenza – gli interventi sulle situazioni emergenziali di grave marginalità e vulnerabilità. Da qui l’adesione del Comune di Latina, insieme ad ANCI e ad altri 19 Comuni italiani capoluogo di provincia, al Progetto LGNetEA. Un finanziamento di 1.700.000 euro destinato al nostro Comune per dotare la rete territoriale di strumenti nuovi finalizzati ad azioni di risanamento di alcuni spazi urbani, tra i quali, ad esempio, l’ex mercato Annonario e l’area del mercato settimanale.
Purtroppo, successivamente alla formalizzazione dell’adesione al progetto, con atto unilaterale il Ministero dell’Interno ha ritenuto di ridurre di due terzi il finanziamento destinando a Latina solo 480 mila euro.
Per questo richiamiamo l’attenzione del Ministro dell’Interno sulle ricadute che tali scelte avranno sul nostro territorio in termini di maggior impatto dal fenomeno e di drastica riduzione di risorse e strumenti per contrastarlo.
c) Latina è una città operosa e civile, strategica per tutto il sud del Lazio. Infrastrutture, risorse, snellimento delle procedure burocratiche, sostengono l’economia e permettono la rinascita civile delle città.
Oltre i colori politici e le appartenenze ideologiche ci sono temi che rivolgiamo non solo al Ministro dell’Interno ma al Vice Presidente del Consiglio su questioni sulle quali riteniamo di rappresentare l’intera comunità cittadina.
In particolare c’è un deficit che va avanti da troppi anni sulle infrastrutture che tagliano fuori uno dei più importanti distretti produttivi dal sistema di comunicazione nazionale. Anche nei giorni scorsi il destino della Roma – Latina è tornato nella nebulosa della dilazione di tempi e prospettive. Una situazione che gareggia con le grandi incompiute del nostro Paese. L’unica forma di comunicazione su gomma rimane la Pontina, mai messa in sicurezza: una strada pericolosa, obsoleta e priva, per lunghi tratti, di corsie d’emergenza.
Nel concludere, Le evidenzio che alla luce degli ultimi drammatici accadimenti e delle limitatissime risorse di cui dispongono le Amministrazioni locali, come sia più che mai necessario l’impegno del Governo nel sostenere i Comuni, ed i Sindaci nella loro diretta responsabilità, ad affrontare i problemi della sicurezza di edifici e infrastrutture di competenza.
In questa direzione è fondamentale aumentare le risorse da destinare alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e pubblici in generale, oltre che di strade e ponti, semplificando le procedure per l’assegnazione delle risorse, anche definendo criteri certi di ripartizione a livello regionale, legati, per esempio, all’affollamento delle strutture, al rischio sismico o idrogeologico.
Altrettanto importante, nella prospettiva del reperimento delle risorse, è la semplificazione delle norme in materia di entrate, soprattutto quelle che riguardano la modalità e le procedure delle riscossioni da parte dei Comuni.
Ineludibile inoltre una semplificazione della burocrazia che governa le Amministrazioni locali, e la riduzione delle incombenze a carico dei Comuni, per potere finalmente liberare energie e orientarle verso obiettivi di mandato e servizi ai cittadini.
Convinto che prenderà in considerazione le richieste che abbiamo raccolto in questo documento a nome della comunità che rappresento e nell attesa di ricevere risposte precise, la ringrazio.”