La tragedia che ha coinvolto la città di Genova lo scorso 14 agosto ha riacceso i riflettori sulla situazione del Ponte Giovanni XXIII, progettato anch’esso dall’ingegner Riccardo Morandi, e sulla necessità di intervento a tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica.
È bene chiarire che la struttura è stata oggetto di verifiche e l’ultima relazione tecnica, datata 10 novembre 2017, prescrive un intervento di risanamento dell’infrastruttura finalizzato a preservarne lo stato dagli agenti chimici e fisici propri del contesto circostante.
“L’Amministrazione comunale si è fatta sin da subito parte diligente, attivandosi per la valutazione dello stato di salute del ponte e la programmazione dei necessari interventi – interviene il sindaco Giada Gervasi – Due i progetti di manutenzione e messa in sicurezza dell’infrastruttura che sono stati già inseriti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2018-2020, con uno stanziamento totale di 550mila euro, di cui 150mila stanziati nel bilancio comunale per le opere che riguardano la parte sovrastante del ponte e 400mila con apposito mutuo da destinare agli interventi relativi alla parte strutturale e di consolidamento”.
I suddetti progetti sono già in fase avanzata di preparazione. Entro l’inverno si procederà con i primi interventi di manutenzione straordinaria, in ordine alla pavimentazione e all’installazione dei nuovi giunti, dei quali il Settore Lavori e Servizi Pubblici ha già approvato il progetto esecutivo. Per la seconda e più importante tranche di interventi, che riguarderà opere di risanamento strutturale, è stato approvato lo studio di fattibilità ed entro novembre verrà approvato il progetto esecutivo. Per una completa manutenzione dell’opera, però, occorrono 3milioni di euro, ragion per cui il primo cittadino ha scritto al ministro dell’Interno Matteo Salvini e al ministro dell’Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, congiuntamente ai presidenti di Regione Lazio e Provincia di Latina.
“Stante la tipologia e il carattere d’urgenza degli interventi e i relativi budget necessari alla loro esecuzione, occorre instaurare un rapporto diretto e sinergico tra le diverse istituzioni chiamate in causa e che i ministeri si attivino in prima linea per il supporto all’Amministrazione comunale – continua il sindaco – Dal 2014 in poi, i precedenti ministri e diversi esponenti politici nazionali e regionali, hanno fatto promesse e si sono dichiarati disponibili a investire sulle opere di manutenzione della struttura, ma ad oggi nulla è stato fatto. Il Ponte Giovanni XXIII non è solo il collegamento della città con il suo lungomare, ma rappresenta un simbolo di Sabaudia, del Parco Nazionale del Circeo e non in ultimo dello sport internazionale, attraversando il Lago di Paola che è a tutti gli effetti campo di gara per il canottaggio e altri sport acquatici di rilievo. L’infrastruttura, inoltre, ha un’importante ruolo nell’ambito della viabilità cittadina anche in ordine alla sicurezza stradale e sanitaria, essendo collegamento prioritario tra il litorale e il Punto di Primo Intervento cittadino”.
La richiesta ai due ministeri è quindi di attenzionare la problematica ma soprattutto di farsi parti diligenti nell’attivare un tavolo di confronto volto a recuperare le somme necessarie ai suddetti lavori. Al riguardo è bene precisare che il Comune, con delibere di Giunta comunale (n.16 e n.35 del 2018), nei mesi scorsi ha inviato apposita richiesta al Ministero dell’Interno in risposta al Decreto ministeriale del 29 gennaio 2018, il quale dispone di favorire investimenti per il triennio 2018-2020 mediante contributi per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Pur risultando idoneo, quindi inserito nella graduatoria, l’Ente non è risultato assegnatario del finanziamento in quanto i fondi a disposizione erano terminati.
Il primo cittadino ha scritto anche all’Ufficio competente, chiedendo una relazione dettagliata sullo stato dell’arte dei lavori di manutenzione effettuati sul Ponte Giovanni XXIII e la programmazione di verifiche in ordine alla staticità e stabilità della infrastruttura più frequenti . Richiesta necessaria per tenere monitorata la situazione e constatare, con largo anticipo, anche in maniera preventiva, eventuali necessità di intervento manutentivo future.