Dalle prime ore della mattinata odierna è in corso una vasta operazione antiterrorismo condotta dalla Polizia di Stato tra Roma e Latina.
I poliziotti della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione assieme a quelli delle Digos di Roma e Latina stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti, riconducibili alla rete di relazioni intrattenute in Italia dal terrorista Anis Amri, per i reati di “addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale” nonché “associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Tra gli arrestati un cittadino tunisino, gravitante a Latina, il quale avrebbe dovuto procurare falsi documenti di identità ad ANIS Amri, onde permettergli di lasciare l’Italia e recarsi all’estero. (Video Lazio Tv)
Il 37enne tunisino era un frequentatore abituale del locale Centro di preghiera islamico di Latina e noto per le sue posizioni radicali e legato da consolidati rapporti di amicizia con il sedicente cittadino palestinese Napulsi Abdel Salem, destinatario del provvedimento per i fatti legati al terrorismo. I due, infatti, si erano spesso lasciati andare a considerazioni incentrate su visioni radicali dell’Islam, connotate da una marcata ostilità per gli occidentali ed i relativi costumi utilizzando, tra le altre, espressioni del tipo “tagliare la gola e i genitali” riferite agli “infedeli”.
Un mirato servizio di Polizia Giudiziaria ha consentito di rinvenire nell’abitazione romana di Napulsi, oltre che un consistente quantitativo di eroina per il quale è attualmente in carcere, un tablet la cui analisi ha evidenziato la sua attività di auto-addestramento attraverso la visione compulsiva di video di propaganda riconducibili al terrorismo islamico ed altri riguardanti l’acquisto e l’uso di armi da fuoco, tra cui fucili e lanciarazzi.
Le indagini hanno inoltre permesso di identificare un altro cittadino tunisino (Baazaoui Akram), che nel 2015 era costantemente presente a Latina e che avrebbe dovuto procurare falsi documenti di identità ad ANIS Amri. Gli approfondimenti eseguiti hanno permesso di individuare una vera e propria associazione per delinquere, operante tra le province di Caserta e Napoli, finalizzata alla falsificazione di documenti ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di soggetti dalla Tunisia a vari Paesi dell’Europa, gestita dai quattro tunisini raggiunti dai provvedimenti odierni.