I seggi elettorali del Comune di Latina per le elezioni di Camera e Senato e per il rinnovo del Presidente e del Consiglio regionale del Lazio si sono regolarmente insediati ieri pomeriggio in tutte e 116 le sezioni sparse sul territorio comunale.
Trentatre sono state le sostituzioni dei Presidenti di seggio effettuate con decreto del Sindaco.
Per gli effettivi nella mattinata, e per i sostituti nel pomeriggio, il coordinamento elettorale del Comune di Latina ha effettuato una breve formazione rispetto alle operazioni da effettuare nei seggi, anche in relazione al “tagliando antifrode”, assoluta novità introdotta dalla nuova legge di riforma del sistema elettorale.
Le sedi anagrafiche, sia quella centrale di Corso della Repubblica 116, sia quelle decentrate, effettueranno orari straordinari dalle 7 alle 22.
L’ufficio elettorale di Via Ezio sarà aperto per tutto il tempo delle operazioni di voto (dalle 7 alle 23) per il rilascio delle tessere elettorali.
In provincia di Latina sono 508 le sezioni aperte. Voteranno 444.492 elettori.
Quando si vota
Dalle 7 alle 23. Solo oggi, domenica 4 marzo. A differenza di altre elezioni politiche, i seggi non saranno aperti di lunedì
Cosa serve per votare
Soprattutto un documento d’identità: la carta d’identità o un documento con fotografia, anche se scaduto, o una tessera di riconoscimento di un ordine professionale, purché con fotografia. Serve poi la tessera elettorale: chi l’ha persa potrà chiederla oggi agli uffici comunali competenti.
Com’è fatta la scheda
Il nuovo sistema misto, proporzionale e maggioritario, e prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”.“Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate (basta un solo voto in più) ottiene un seggio; “proporzionale” vuol dire che i seggi vengono invece divisi in modo proporzionale. Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti col sistema proporzionale.
Ogni scheda sarà divisa in un certo numero di aree separate tra loro, corrispondenti a ciascun partito o coalizione. All’interno di ogni area ci sarà in testa uno spazio rettangolare con un unico nome: è il candidato scelto da ogni coalizione – o partito – nel collegio uninominale. Siccome all’uninominale ogni coalizione deve presentare un solo candidato, può capitare che nel vostro collegio non ci sia il candidato del vostro partito preferito, ma quello scelto dalla coalizione a cui appartiene.
Sotto lo spazio rettangolare ci saranno una serie di caselle con un simbolo di partito e un certo numero di nomi, dai due ai quattro. Sono le singole liste dei candidati dei partiti che formano la coalizione, che a sua volta sostiene il candidato di cui sopra; i nomi sotto al simbolo sono i nomi dei candidati di quel partito nella parte proporzionale. La scheda per la Camera dei deputati è rosa, la scheda per il Senato è gialla, ma sono fatte allo stesso modo: questa, per esempio, è una sezione della scheda del collegio Lombardia 1-14 per la Camera.
Come si vota
Si possono fare al massimo due segni sulla scheda: si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale che preferiamo e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato (quello che si chiama “voto disgiunto”). Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere solo e soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene annullata.
Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non si può scegliere a quale candidato di quella lista dare il proprio voto: la lista dei nomi è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato. La procedura più nel dettaglio e la spiegazione di cosa succede dopo aver votato è qui.
Il tagliando antifrode
È il nuovo meccanismo per combattere il voto di scambio. Serve per garantire la regolarità del voto e la conseguenza diretta sull’elettore è che non sarà lui o lei a mettere la scheda nell’urna, ma il presidente del seggio, dopo averla ricevuta dall’elettore.