La prefettura di Latina i questi giorni ha disposto il dirottamento di oltre 140 migranti in una struttura di Via Nascosa. I residenti della zona chiedono verifiche: “Non ci sono case sufficientemente grandi, impossibile concentrare tante persone”.
Sulla vicenda interviene il capogruppo consiliare di Latina Bene Comune Dario Bellini
“In merito agli esposti presentati dai residenti della zona di via Nascosa, mi preme precisare che fin da venerdì 17 novembre, giorno in cui sono pervenute presso gli uffici competenti le segnalazioni, l’Amministrazione comunale si è adoperata per verificare quanto denunciato. I residenti lamentano l’incongruità tra i metri quadri del terreno di proprietà e l’estensione attuale della villa.
In particolare, sia nella giornata di venerdì sia in quella odierna, sono stati effettuati dalla Polizia Locale due sopralluoghi utili a chiarire se i progetti di ampliamento presentati rispondono alle norme urbanistiche vigenti. Il direttore dei lavori è stato convocato negli uffici comunali nella giornata di domani.
Fin qui le competenze del Comune per quanto concerne le regole urbanistiche e il loro rispetto. Rispetto all’autorizzazione dei suddetti locali alla funzione di Centro di Accoglienza Straordinaria ricordiamo che l’unica Istituzione competente è la Prefettura.
La posizione di CasaPound
“Ci troviamo di fronte all’ennesima operazione portata avanti dalle cooperative che gestiscono il business dell’immigrazione, col beneplacito delle autorità cittadine, che mai si sono opposte alle decisioni della prefettura nonostante il continuo superamento delle soglie massime indicate dal ministero dell’Interno, e la consueta noncuranza per i regolamenti, in deroga grazie alla normativa vigente in tema di immigrazione.
Ben 140 richiedenti asilo vengono semplicemente spostati da una zona della città all’altra, con l’incapacità della giunta Coletta di dare risposte concrete alle paure e ai dubbi della popolazione a fare da sfondo all’ennesimo smistamento di merce umana.
La nuova destinazione stessa però non è esente da problematiche già riscontrate in casi analoghi: oltre all’evidente numerosità , sicuramente eccessiva per qualunque villa o stabile della zona per i criteri di abitabilità stabiliti dalla legge, mancano anche i collegamenti fognari.
È evidente che se si tratta di mantenere le cooperative all’ingrasso, igiene e sicurezza vanno tranquillamente in deroga.
Casapound vigilerà su tutta questa operazione, pronta ad organizzare azioni di protesta per rendere chiaro a questa amministrazione che la città di Latina non ha più intenzione di accogliere.”