Sono arrivati i risultati degli esami delle analisi delle acque prelevate nel canale romano che collega il lago di Paola al mare.
Si tratta dei campioni prelevati, uno dalla proprietà Scalfati e altri tre dall’Arpa Lazio a seguito della segnalazione delle moria di pesci avvenuta il 7 maggio scorso. Dai risultati si evince la presenza di valori molto elevati di azoto nitrico e azoto totale, in due valori particolarmente elevati anche della componente di azoto ammoniacale, la cui frazione non ionizzata Nh3 è presente in quantità tale da risultare tossica per la vita di alcune specie di pesci. Evidenziata anche la presenza di cloro residuo libero, nel primo campione, la cui concentrazione sottoforma di acido ipocloroso risulta letale per alcuni pesci. Anche i tensioattivi anionici sono moderatamente elevati in tutti i campioni. Risultati che l’Arpa lazio ha consegnato al ministero dell’ambiente, alla regione Lazio, al prefetto di Latina, alla provincia di latina, all’ente parco nazionale del Circeo, al comune di Sabaudia, all’ufficio circondariale marittimo di Terracina e alla delegazione di spiaggia Sabaudia.
I parametri microbiologici non evidenziano un fenomeno di inquinamento in atto, ma rispetto al passato è stata riscontata un’alterazione delle condizioni chimiche dovuta alla presenza notevole di componenti azotate sotto forma di azoto nitrico e azoto totale fino a dieci volte superiori ai valori riscontati negli anni. E ciò potrebbe portare ad un’alterazione dell’ambiente acquatico un danno alla fauna ittica. Adesso bisognerà capire a cosa è dovuto il cambiamento di tali parametri negli anni. (Lazio Tv)