Riduzione in appello della condanna a 20 anni di carcere per Gianni Stirpe, il 50enne di Sezze che a luglio del 2015 uccise il fratello al termine di una violenta lite.
I giudice della I Corte d’assise d’appello di Roma lo hanno condannato a 14 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario. Il tribunale di secondo grado ha ridotto la pena concedendo le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante del rapporto di parentela contestata. Il delitto risale all’estate di due anni fa quando i due fratelli, Gianni e Luciano, ebbero una violenta lite che degenerò al punto che il 50enne afferrò un coltello e con un’ascia colpì la nuca della vittima che, intanto, salita in auto, cercava di fuggire.
Inutili le cure dei sanitari, Luciano Stirpe morì poco dopo l’arrivo in ospedale. Gianni Stirpe venne arrestato e processato in abbreviato per omicidio con una condanna in primo grado a 20 anni. In apertura d’udienza in Corte d’Assise d’Appello, l’imputato ha letto e poi consegnato una lettera in cui si è detto pentito di quanto accaduto. Al termine della camera di consiglio è arrivata la sentenza con la riduzione di pena. Lazio Tv