Acqua pubblica “una cosa di sinistra”? Checché ne pensi qualcuno, evidentemente male informato o nel tentativo di informare male, a Sezze (LT) l’acqua pubblica non é, anzi non é mai stata, una cosa di sinistra. Sono ben 17 anni che, nel centro più importante dei Monti Lepini, il patrimonio rappresentato dall’acquedotto è stato consegnato nelle mani dei privati, nel caso specifico alla Costruzioni Dondi Spa di Rovigo. Ed a “regalarlo” a questa società sono stati i partiti storici della sinistra: il PCI ed il PSI. Ad opporsi a questa svendita di un patrimonio pubblico inestimabile fu, all’epoca, il solo MSI. E a condurre, nel corso degli anni, le battaglie per i diritti dei cittadini, vessati da una gestione fallimentare ma estremamente redditizia per il gestore, sono stati solo i rappresentanti della destra storica cittadina. Che in questo impegno si sono trovati in tutti i modi ostacolati dalle amministrazioni locali, quasi sempre gestite dalla sinistra, dal centrosinistra o da qualche transfuga delle stesse. Questa è storia: a privatizzare il servizio idrico e fognario in quella che era la Stalingrado lepina, con il placet di Via delle Botteghe Oscure, sono stati i socialcomunisti, che hanno fatto da apripista ad una delle prepotenze più gravi nei confronti del cittadino-utente. Ai rappresentanti del locale Comitato per l’acqua pubblica, Movimento Libero Iniziativa Sociale intende rammentare le tante battaglie affrontate nel corso degli anni su questa problematica da parte della destra storica, fatte di campagne di informazione, petizioni popolari, richieste di referendum, denunce. In particolare ci preme ricordare i ricorsi presentati presso le massime autorità competenti contro gli aumenti indiscriminati, attuati dalla Dondi, delle tariffe idriche, la cui validità, a distanza di una quindicina di anni, è stata riconosciuta dalle recenti sentenze del TAR, che ha ripreso in toto le motivazioni addotte. E’ questo che ci ha spinto, nel solco di un impegno da noi assunto fin dai primi anni ’90, a dare la nostra adesione alla recente campagna di raccolta firme promossa dal Comitato. Proprio questo non deve portare a stravolgere il significato dei fatti. L’invito di MLIS è a non applicare ad una situazione come quella di Sezze le solite categorie di destra e sinistra, perché sarebbe quanto mai poco opportuno ed appropriato, nel caso locale in particolare. Chi dice che l’acqua pubblica è “una cosa di sinistra” afferma il falso. Primo, perchè l’acqua è di tutti e non ha colori. Secondo, perché i pionieri della privatizzazione in Italia sono stati i comunisti sezzesi.