Se qualcuno pensa di mettermi o metterci il bavaglio rispetto a questioni che non attengono alla politica ma al futuro della città ……. ha sbagliato di grosso!! Non è con offese e ridicole menzogne rispetto a tessere di partito, (che tra l’altro è facile verificare che non sono mai state in mio possesso dato che l’unica mia tessera è stata quella di An a differenza invece di tutte quelle che avuto chi ha inventato questo ridicolo teorema), che qualcuno riuscirà ad impedirci di dire ciò che stiamo denunciando rispetto a “pazzie politico amministrative” che hanno portato e porteranno il nostro comune ad avere malaffare e debiti per i prossimi 30 anni.
È troppo seria la cosa per liquidarla come “la guerra dei manifesti” e fare di tutta un erba un fascio per non entrare nel merito di ciò che sta accadendo.
Da una parte c’è chi, mettendoci la propria faccia, ha presentato dossier e carte che denunciano fatti, personaggi e circostanze rispetto a questioni alquanto singolari accadute e che continuano ad accadere nella nostra città, ( senza tra l’altro che qualcuno abbia smentito o sporto querela su quanto da noi affermato per iscritto) dall’altra parte c’è il tentativo di trasferire il confronto sulla becera polemica fatta di menzogne talmente grossolane che risultano imbarazzanti pure da essere smentite.
E lo stesso vale per ciò che sta accadendo con il commissario prefettizio Nardone. Anche in questo caso, stessa strategia. Non appena , nell’esercizio delle sue funzioni ha messo le mani su questioni amministrative dannose per la città, che solo grazie a lui stanno venendo alla luce, le stesse persone la “buttano sulla becera polemica ”, accusandolo di fare politica. Questo in qualunque altra parte d’Italia si chiama “tentativo di intimidazione” nei confronti delle istituzioni, perché non dimentichiamo che Nardone rappresenta lo Stato e lavora per esso. Quello stesso Stato e quelle stesse istituzioni che permisero al Prefetto Frattasi, sempre tramite il commissario Nardone, di occuparsi del caso Fondi. Allora però, quando qualcuno accusò il rappresentante dello Stato di interferenze politiche, tutti, me compreso, (e in prima fila quelli che oggi accusano della stessa cosa il commissario perché forse sono stati toccati nei propri interessi politici) giustamente espressero solidarietà a difesa delle istituzioni.
Ma alla luce di tutto ciò, qualcuno si chiede cosa sta succedendo e perché? Noi questo gioco non lo accettiamo e, costi quel che costi, il bavaglio non ce lo facciamo e non ce lo faremo mettere.
Ed allora, anche se abbiamo capito che ciò da fastidio, al di là ed a prescindere dalle polemiche , ritorniamo a ribadire il grido di allarme sulla legalità e sulla moralità perse sul nostro territorio; facciamo questo forti del nostro passato e presente, fatto di scelte che possono anche non essere condivise ma che è impossibile negare, hanno sempre determinato rinunce e non acquisizioni di privilegi, assessorati o incarichi economici.
Vogliamo ribadire:
1) Che ci sono tutti gli elementi che portano a presagire che a Latina negli ultimi anni ha operato quella famosa “cricca”, messa sotto accusa in tutta Italia tranne che qui, intorno alla quale ruotano i nomi di Balducci, Propaganda Fide, Piscicelli etc. Questi stessi personaggi li ritroviamo legati ad una serie di operazioni amministrative e progetti di finanza molto onerosi per le casse del nostro comune.
2) Che intorno alle discariche di Borgo Montello e al loro inquinamento ruotano vicende oscure ancora non chiarite che passano attraverso la presunta presenza di fusti tossici, forzature amministrative, società miste e controlli a volte superficiali oltre a scambi di ruoli tra controllori e controllati.
3) Che esiste una singolare presenza di esponenti politici, nonché parenti stretti dell’ex sindaco in ruoli remunerativi nelle società collegate ai gestori delle discariche e in società aggiudicatrici di project financing che “stranamente” non avevano motivo di essere promossi e che , proprio per questo, molto probabilmente come con la metro, in futuro potrebbero aprire contenziosi con l’amministrazione.
4) Che i rischi economici legati alla metro, cui il comune sta andando incontro, e che comunque determineranno aggravi economici serissimi nei prossimi trent’anni, potevano anzi dovevano essere prevenuti.
0
0
votes
Valutazione Post