Sulla vicenda della Metropolitana Leggera occorre ristabilire, con obiettività e onestà intellettuale, un punto di chiarezza che manca nelle critiche che si sono mosse, in modo chiaramente strumentale – vuoi per avversione politica verso il progetto, vuoi per sentimenti di rivalsa personale – da più parti.
In Commissario, da canto suo, appare, sempre più – e la cosa preoccupa non essendo egli dotato di un mandato elettivo – sconfinare in una sfera politica che non gli compete.
Una scelta strategica e di ampio respiro come quella della Metropolitana Leggera esula, evidentemente, da quelle che sono le prerogative del Commissario il quale ha un orizzonte prospettico limitato alla gestione della fase commissariale, mentre la politica deve avere la capacità di intravedere un orizzonte più ampio e deve avere il coraggio di investire in progetti per lo sviluppo.
Quella della Metropolitana Leggera non è solo una scelta di parte ma è una scelta per la città che va nel senso dello sviluppo e della crescita economica, sociale, ed occupazionale. Una scelta che il Consiglio Comunale, forte del mandato elettivo popolare, ha pienamente e legittimamente operato, supportato, in questo, dall’inserimento dell’opera in linea con le previsioni del Piano Regionale dei Trasporti e secondo la valutazione “strategica” dell’opera fatta dalla stessa Giunta Regionale a guida Marrazzo.
D’altra l’utilità pubblica e sociale dell’opera credo non possa essere revocata in dubbio.
Sull’aspetto della sostenibilità finanziaria dell’opera si è fatto un gran polverone, ma sta di fatto che l’opera verrà realizzata con lo strumento tipico per queste opere del progetto di finanza, con un finanziamento pubblico principalmente statale e regionale del 60%, mentre il residuo 40% è a carico del privato concessionario del servizio.
I costi di esercizio saranno, poi, in massima parte coperti, come accade in tutte le regioni d’Italia che si sono dotate di questo servizio all’avanguardia (Veneto: Mestre, Venezia, Padova ; Sardegna: Cagliari e Sassari), attraverso un Contributo chilometrico Regionale stimato intorno a 7,5% euro per KM/vettura, che non si vede perché la Regione Lazio, che già ha definito l’opera “strategica per la mobilità regionale”, non dovrebbe concedere.
E’ grave, dunque, insistere pervicacemente ad ingenerare – con rischio di incorrere in penali dovute in caso di ulteriore ritardo nella realizzazione dell’opera – allarmismi ingiustificati e preoccupazioni verso un’opera che, al contrario, ha una rilevanza pubblica e sociale di grande portata ed è in grado di ingenerare rilevanti esternalità positive in termini di benefici sociali ed economici indotti (esternalità che giustificano comunque l’erogazione pubblica).
E’ un’opera che, come si vede, deve andare avanti nell’interesse della città e sulla quale l’interesse pubblico alla realizzazione deve andare oltre l’interesse politico di parte.
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