Fabrizio Cirilli interviene con uno sfogo ed un appello affinchè non si temporeggi con ulteriori carotaggi e studi ma chiedendo che si proceda al più presto agli scavi.
In merito all’ipotesi di effettuare nuovi carotaggi prima di procedere agli scavi nel sito S0, il più vecchio della discarica di Borgo Montello dove si ipotizza la presenza di fusti tossici, Fabrizio Cirilli interviene con uno sfogo ed un appello affinchè non si temporeggi con ulteriori carotaggi e studi ma chiedendo che si proceda al più presto agli scavi per porre fine ad un incubo che va avanti da 16 anni.
“Su questa vicenda – dichiara Fabrizio Cirilli – è veramente giunta l’ora di fare chiarezza. Ma quali nuovi carotaggi …. che si proceda con gli scavi!!! Questo è lo sfogo, e al tempo stesso l’appello che mi viene spontaneo fare rispetto ad una vicenda che, seppure tornata in questi giorni agli onori delle cronache nazionali, fino a giungere all’attenzione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti, continua a trascinarsi tra incomprensibili ritardi ed equivoci burocratici ed alla quale si accompagna l’ancora più incomprensibile silenzio delle istituzioni.
Una vicenda la cui cronistoria è piena di incongruenze e ritardi inspiegabili. Già nel 1996 abbiamo assistito al giallo della scomparsa dello studio realizzato dall’Enea che registrava la presenza di “materiale ferroso ingiustificato” all’interno del bacino S0, dato che faceva ipotizzare la presenza di rifiuti tossici; giallo risoltosi solo più di dieci anni dopo con la ricomparsa di quello studio in seguito all’intervento della Regione Lazio su mia segnalazione.
Con l’interessamento della R. L. venne poi incaricata l’Arpa Lazio di verificare l’opportunità di scavare, e per questo venne anche commissionato uno studio specifico l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che si è espresso positivamente nel settembre 2009 , fornendo anche informazioni ed indicazioni per lo scavo di verifica.
Poi c’è stata nell’ottobre 2009 una riunione tra Comune di Latina, Regione
Lazio, Provincia di Latina, Arpa Lazio Latina, Asl LT 4 di Latina e Società Ecoambiente s.r.l. durante la quale si stabilì che:
E poi???…..di nuovo il silenzio. Sono passati altri otto mesi; otto mesi in cui non si capisce perché non si è provveduto né alla progettazione né tantomeno agli scavi. Eppure non c’era la scusante del passaggio elettorale che è avvenuto ben cinque mesi dopo l’impegno preso dalle amministrazioni competenti.
Oggi addirittura si ipotizzano nuovi carotaggi. Davanti a questa ipotesi ci sentiamo di dire che sarebbe invece ora di ridare un senso e una credibilità alle istituzioni, di finirla di girare intorno a questa brutta storia fatta da una parte di studi commissionati, riunioni, proclami etc… e dall’altra da inquietanti quesiti che pendono sulle nostre teste e su quelle dei nostri figli da più di sedici anni ancora non ottengono risposta.
Chiediamo che venga dato il via agli scavi una volta per tutte e che lo stesso atteggiamento venga posto riguardo all’esito delle indagini relative all’inquinamento degli altri bacini. Inquinamento tutt’ora in corso che ad oggi ha visto solo un susseguirsi di conferenze di servizi che continuano a commissionare studi e controlli ma che in pratica ancora non portano a nessun intervento concreto di messa in sicurezza e, cosa ancora più importante, di bonifica.
Non dimentichiamo infatti che le sostanze tossiche di cui si parla nei verbali dei pentiti, potrebbero essere state sotterrate non solo in S0 ma anche negli altri bacini ora sottoposti ad indagine, nei quali già pare risulti la presenza di sostanze non riconducibili a rifiuti urbani. È superfluo sottolineare che, se così fosse, la questione sarebbe di gran lunga più complicata.”