“E’ ormai appurato che il Comune di Sezze è amministrato, ormai da decenni, da persone evidentemente incapaci. Come giudicare altrimenti una classe politica che da anni si avvita intorno alle stesse problematiche senza risolverle o addirittura senza affrontarle? Sono argomenti fritti e rifritti: Dondi, depurazione, Cimitero, eppure non si cava un ragno dal buco! Se da decenni i problemi senza soluzione restano sempre gli stessi qualcosa vorrà pur dire: se gli amministratori non sono degli incapaci, allora sono in malafede. Delle due l’una. Perché si tratta di questioni che la nostra parte politica ha puntualmente sollevato e denunciato, ma quando si presentavano. In questi giorni è tornata d’attualità, ad esempio, la questione cimiteriale, tanto che il Consiglio comunale tornerà a parlarne per l’ennesima volta. Ma proprio nessuno ricorda che nella prima metà degli anni 80 un partito, l’MSI, se ne occupò anche tramite interrogazioni parlamentari, presentate dagli onorevoli Giulio Maceratini ed Evelina Alberti? La destra di Sezze si mobilitò nello stesso momento in cui le ruspe attaccarono il bosco spontaneo di querce sorto in prossimità delle acque di Fonte Puzziglio, al fine di dare il via ai lavori ancora oggi al centro delle polemiche dopo più di 20 anni. Già all’epoca denunciavamo, nell’interesse dei sezzesi, l’assurdità di un progetto che prevedeva l’edificazione di loculi e cappelle su falde acquifere di superficie. Naturalmente fummo “liquidati” con le solite accuse di “fascismo e qualunquismo”, come si è sempre fatto quando siamo andati a toccare interessi di miliardi di lire ieri e di milioni di euro oggi. Stiamo parlando naturalmente di tutta quella porzione di cimitero che costeggia Via Bassiano e di quei posti cimiteriali profumatamente pagati da tanti sezzesi, nonostante le evidentissime carenze provocate dalla presenza delle acque. Acque che permangono, con evidenti problemi legati anche alla situazione sanitaria, perché è contro qualsiasi logica edificare, come si è fatto a Sezze, su acque di superficie, che verranno comunque sottoposte alle infiltrazioni di agenti esterni con relativo danno ecologico, senza dimenticare la loro azione continua di umidificazione dei manufatti. Nell’interesse della città furono da noi fatte delle proposte, tese a salvaguardare la monumentalità del Cimitero. Naturalmente il bosco andava tutelato e l’area di sviluppo prevista nella zona opposta. L’obiettivo da perseguire doveva essere quello di conservare e valorizzare il patrimonio costituito dal vecchio Monastero e dalla Chiesa ad esso annessa, oltre alla monumentale scalinata. Da sottolineare che all’epoca la Chiesa conteneva un celebre dipinto del Borgianni, che da solo valeva quanto tutta Sezze. L’incuria ed il degrado in cui è stata abbandonata tutta l’area cimiteriale, con gli interessi indirizzati altrove piuttosto che alla salvaguardia dell’esistente ed a uno sviluppo razionale, ha favorito il clamoroso furto del dipinto. Alla luce di tutte le vicende che hanno interessato il Cimitero di Sezze, oggi appaiono ridicoli gli annunci sparati da questo o da quel politico sul recupero della Chiesa o sulla realizzazione di un cancello monumentale da installare proprio laddove si è costruito sulla falda acquifera. Va sottolineato che nel corso degli anni la questione è stata da noi sistematicamente riproposta e, sempre sistematicamente, chi doveva sentire ha continuato a fare orecchie da mercante. Va ricordato altresì, che anche tanti di quelli che oggi ne parlano, come se la problematica fosse del tutto nuova, hanno evitato di farlo a tempo debito. Verrebbe da chiedersi perché. Infine: se per ovviare ai numerosissimi problemi che si sono presentati nel corso dell’edificazione sulle falde acquifere, i costi delle opere sono, come appare ovvio, lievitati, a chi sono stati fatti pagare? Ai cittadini? E chi imperterrito ha voluto proseguire sulla via di un progetto assurdo?”
Movimento Libero Iniziativa Sociale