Casapound Latina esprime la piena solidarietà ai 300 lavoratori della Nexans che rischiano di essere licenziati dall’azienda.
Ciò che sta avvenendo con la Nexans – afferma il portavoce di Casapound Enzo Savaresi – non è altro che un deserto economico che imperversa su tutta la Nazione, senza risparmiare ovviamente l’intera provincia di Latina, conseguenza della forte crisi economica, delle precarie condizioni sui posti di lavoro e della forte delocalizzazione delle grandi imprese.
Se la Nexans deciderà di chiudere il sito industriale di Borgo Piave allora le varie amministrazioni si impegnino affinché ci siano le condizioni per la vendita della fabbrica ad altri imprenditori capaci di garantire i 300 posti lavorativi senza pero farla fallire dopo qualche anno come è avvenuto per altre aziende del territorio.
Se l’azienda francese continuerà sulla strada della chiusura allora le varie amministrazioni si impegnino affinché non venda neanche uno spillo su tutto il territorio nazionale. Tutte quelle aziende che in questi anni hanno voluto chiudere o delocalizzare le proprie fabbriche non devono trovare spazi e guadagni economici nel nostro paese.
Intendiamo distinguerci dalla maggior parte delle forze politiche e sindacali che stanno utilizzando i giornali per inviare comunicati di solidarietà ai lavoratori pontini, con l’unico intento di promuovere la propria azione e il proprio simbolo. Abbiamo scelto di trattare il problema in maniera sobria, con grande rispetto per il momento di difficoltà di centinaia di nostri concittadini – ma ci riserviamo di sostenere i 300 lavoratori con future azioni eclatanti per dimostrare la nostra fattiva solidarietà – conclude Savaresi.”
“Domani mattina ai giardini pubblici alla “Giornata dell’arte e della creatività studentesca” abbiamo invitato un delegato dei lavoratori della Nexans – afferma Manuel Sciaudone presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Latina – sarà presente per portare la sua testimonianza ai giovani della città sul delicato momento che stanno vivendo. Anche noi studenti vogliamo fare la nostra parte affinché questa ingiustizia sociale che colpisce giovani, padri e madri di famglia abbia una fine. Vogliamo essere in prima fila per spronare la cittadinanza a battersi contro queste prevaricazioni, il problema del lavoro non ricada solo sulle spalle di chi oggi può perderlo – conclude Sciaudone.”