Comincia tra le contestazioni la prima riunione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta dal ‘consigliere anziano’, Claudio Fazzone, e con tre fumate nere nell’elezione dei diversi componenti dell’Ufficio di presidenza. E’ scontro sulle procedure di voto. Al termine della prima votazione, infatti, prima di rendere noti i risultati dello spoglio, l’opposizione ha preso la parola contestando le operazioni di voto. L’opposizione in sintesi contesta tre aspetti: la segretezza del voto, l’incompatibilità di Fazzone, e la presenza in aula dei tre consiglieri su cui pende il giudizio del Tar. Niente quorum alla prima votazione per l’elezione del presidente del Consiglio regionale del Lazio, idem al secondo giro, niente di fatto neanche al terzo, al termine del quale si sono contate “più schede”. Lo statuto prevede infatti alla prima chiama la maggioranza dei due terzi dell’assemblea (50 voti), che non è stato raggiunto. Un ufficiale giudiziario è presente alla Pisana, incaricato di notificare ai consiglieri la notifica del ricorso presentato dal Pli per l’impugnazione della loro elezione.
Eletto Abbruzzese. Alla quarta votazione Mario Abbruzzese è stato eletto presidente del consiglio regionale. La terza votazione era stata annullata perchè il numero delle schede non corrispondeva a quello dei votanti, l’esponente del Pdl ha preso 40 preferenze, rispetto a 25 schede bianche e 4 nulle. Quattro voti sono andati anche a Francesco Storace, leader de La Destra, e uno a Bruno Astorre, presidente uscente del Pd. L’elezione di Abbruzzese, nato a Cassino nel 1958, è stata accolta da un applauso dell’aula. Adesso l’assemblea voterà i vicepresidenti e i tre segretari.
Alemanno in aula, è polemica. Alla Pisana, per partecipare alla seduta, è arrivato anche il sindaco Gianni Alemanno: “Questo è un grande giorno di cambiamento, di svolta per la Regione Lazio”. “Il Comune di Roma e Roma capitale – ha aggiunto – attendono una Regione Lazio finalmente collaborativa, propositiva e concreta. Renata Polverini rappresenterà tutto questo, è una grande speranza per tutto il territorio”. Il sindaco è stato chiamato a parlare in aula da Fazzone ed è subito polemica. Storace dice: “Farebbe bene a frequentare di più il consiglio comunale invece che pretendere di parlare in regione”. Emozionata la governatrice, che al suo arrivo ha trovato ad accoglierlala protesta dei radicali che lamentavano irregolarità nelle elezioni e uno striscione nel cortile con su scritto: “Subito! Commissione d’inchiesta sulle elezioni”.
Battesimo per 42. Sono 74 i consiglieri regionali eletti nel Lazio, di cui 11 donne, inclusa Renata Polverini, otto delle quali elette nel listino regionale e tre nelle liste provinciali: Olimpia Tarzia (Lista Polverini), Giulia Rodano e Anna Maria Tedeschi (Italia dei Valori). Altre due donne, Emma Bonino e Margherita Hack, hanno rinunciato al seggio, dimettendosi prima della seduta d’insediamento del nuovo Consiglio. Quarantadue consiglieri sono alla loro prima esperienza in Consiglio regionale, ventitrè alla seconda, sette alla terza. Giulia Rodano, al quarto mandato e Rodolfo Gigli (listino Polverini) al sesto, possono essere considerati i decani di questa nona legislatura. In totale, quindi, i consiglieri con almeno una legislatura alle spalle sono 32 su 74 (pari al 43,24%). L’età media dei consiglieri è di 49 anni. Nel listino Polverini sono stati eletti la più giovane, Chiara Colosimo, 24 anni a giugno, e il più anziano, Rodolfo Gigli, 74 anni, già presidente della Giunta dal 1990 al 1992 e del Consiglio regionale nel biennio 1994-1995. Più della metà dei neo consiglieri è nata nella provincia di Roma. Segue quella di Frosinone, in cui sono nati otto consiglieri, di cui tre originari di Cassino (Mario Abbruzzese, Annalisa D’Aguanno e Francesco Storace). Latina ne ha sette, Rieti quattro e Viterbo tre. Il consigliere che ha raccolto il maggior numero di preferenze è il senatore Claudio Fazzone (Pdl), con oltre 28.800 voti, già presidente del Consiglio regionale durante la VII legislatura. Sempre del Popolo delle libertà è il consigliere che ha ottenuto la più elevata percentuale di voti su base provinciale: si tratta di Antonio Cicchetti, eletto a Rieti con il 17,05%. E’ invece Bruno Astorre (Pd), presidente uscente del Consiglio regionale, il candidato della minoranza più votato, con più di 22.300 preferenze.
Questa la composizione del Consiglio:
Lista Regionale Per Il Lazio (15): Renata Polverini, Alessandra Mandarelli, Gina Cetrone, Isabella Rauti, Roberto Carlino, Carlo De Romanis, Giancarlo Miele, Francesco Pasquali, Annalisa D’Aguanno, Pier Ernesto Irmici, Artenisio Francesco Carducci, Lidia Nobili, Veronica Cappellaro, Rodolfo Gigli, Chiara Colosimo.
Lista Polverini (17): Mario Brozzi, Olimpia Tarzia, Giuseppe Melpignano, Francesco Saponaro, Luigi Abate, Alessandro Vicari, Maurizio Perazzolo, Gilberto Casciani, Nicola Illuzzi, Rocco Pascucci, Antonio Paris, Gianfranco Gatti, Angelo Miele, Andrea Bernaudo, Pino Palmieri, Gianfranco Sciscione, Enzo Di Stefano.
Pdl (8): Claudio Fazzone, Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi, Franco Fiorito, Mario Abbruzzese, Francesco Battistoni, Giancarlo Gabbianelli, Antonio Cicchetti.
La Destra (2): Francesco Storace, Roberto Buonasorte.
Udc (3): Pietro Sbardella, Raffaele D’Ambrosio, Aldo Forte.
Pd (15): Bruno Astorre, Esterino Montino, Umberto Ponzo, Marco Di Stefano, Claudio Mancini, Mario Mei, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Francesco Dalia, Mario Di Carlo, Tonino D’Annibale, Claudio Moscardelli, Francesco Scalia, Giuseppe Parroncini, Mario Perilli.
Idv (5): Vincenzo Maruccio, Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi, Giulia Rodano, Anna Maria Tedeschi Lista Pannella Bonino(2): Giuseppe Rossodivita, Rocco Berardo.
Sel (2): Luigi Nieri, Filiberto Zaratti.
Fds (2): Ivano Peduzzi, Fabio Nobile.
Psi (1): Luciano Romanzi.
Federazione dei Verdi (1): Angelo Bonelli.
Civica Bonino (1): Giuseppe Celli.