Gentile Redazione,
Caio Giulio Cesare durante la sua propretura in Spagna disse: «Preferirei essere il primo in questo modesto villaggio piuttosto che il secondo a Roma».
I Presidenti delle provincie di Latina Armando Cusani e di Frosinone Antonello Iannarilli, hanno iniziato una battaglia per l’autodeterminazione delle rispettive province, contro lo strapotere dei politici “romani” all’interno della Regione Lazio.
Battaglia che prevede la separazione delle nostre due province da Roma con la creazione di una nuova Regione, eventualmente insieme a quelle di Viterbo e Rieti se sarà possibile, ma non necessariamente.
E’ arrivato il momento che la nostra provincia, insieme a quella di Frosinone, prenda in mano il loro destino? Pensiamo proprio di si.
La nostra associazione “Mettiamo le ali a Latina” si è battuta, si batte e continuerà a farlo per realizzare l’aeroporto civile a Latina o, comunque, nel Lazio sud, magari in una società congiunta proprio con Frosinone, decidendo insieme quale sia il luogo migliore per farlo che, noi siamo convinti, è Latina.
Memori e testimoni di quanto avvenuto in questa battaglia, delle prese in giro dell’allora presidente della regione Marrazzo, delle promesse a vuoto di vari esponenti politici nazionali “romani” (di centro destra e di centro sinistra) verso il nostro territorio, che sarebbe troppo lungo riportare qui, diciamo che il progetto di creazione di una nuova regione, che sia finalmente “nostra”, ci convince.
Sono decenni che la nostra provincia viene sistematicamente ignorata dai politici “romani” sia a livello regionale che a livello nazionale: nella Regione Lazio Roma elegge più di 40 consiglieri, quest’anno fortuitamente Latina ne ha eletti 7, ma la scorsa legislatura erano anche meno, la situazione di Frosinone è analoga ed è chiaro che all’interno della Regione Lazio non contiamo praticamente nulla, se non per “gentile concessione” dei politici romani.
La cosa incredibile è che, anche quest’anno, nonostante le province di Latina e Frosinone siano state assolutamente determinanti per la vittoria della presidente Polverini, non è stato dato un giusto riconoscimento in termini di assessorati. Infatti a Frosinone non è stato dato alcun assessore, nonostante sia stato promesso in campagna elettorale e subito dopo, a Latina è stato nominato il pontino Stefano Zappalà, ma non in quanto “rappresentante” del territorio di Latina bensì, come lui ha evidenziato in alcune occasioni, grazie alla sua esperienza politica, ai suoi rapporti ed incarichi all’interno del PDL in sede nazionale.
Alcuni consiglieri regionali dicono che la strada da seguire è essere più forti nel Lazio, ma questo non è mai stato possibile negli anni precedenti a prescindere dal colore politico delle giunte e se oggi, nonostante il fatto che la Polverini sia presidente della Regione Lazio esclusivamente grazie a Latina e Frosinone, si continua ad assegnare gli incarichi che contano con altre logiche “romane”, non rimane che perseguire la secessione, non c’è altra via, anche perché con queste premesse evidentemente non verrà consentito di introdurre riforme in grado di dare maggiore peso alle nostre province.
Meglio discutere delle esigenze del nostro territorio insieme a Frosinone guardandosi negli occhi, piuttosto che inginocchiati e a mani giunte verso i partiti ed i politici “romani”.
Qualcuno dice che i nostri territori, in caso di secessione, riceverebbero meno risorse, non ci crediamo: i politici “romani” sono sempre stati molto bravi a scegliere i “parametri” giusti per dirottare risorse sul loro territorio, facendosi forti dei numeri in consiglio regionale, è grazie a questo che la Capitale ha conosciuto negli anni scorsi un grande boom economico.
Poi se fosse vero che da Roma arrivano risorse economiche per Latina e Frosinone, non si capirebbe l’energica “reazione” dei politici romani contro l’ipotesi di secessione, che darebbe a Roma maggiori risorse finanziarie.
Al contrario, avendo lo “status” di regione si potrebbe andare direttamente a “contrattare” gli interventi comunitari e gli aiuti dell’Unione Europea a Bruxelles, senza “mediazioni” interessate.
Qualcun altro chiede che cosa hanno in comune le province di Latina e Frosinone, chi ama il nostro territorio “sa” che è molto, moltissimo, è lo stesso “popolo” più antico di Roma: quello dei Volsci che tra le sue città contava Atina, Frùsino, Satricum, Arpinum, Arx fregellana, Sora, Anxur (Terracina), Setia, Privernum, Fabrateria Vetus (l’attuale Ceccano), Casinum, Velletri e che insieme agli Ernici che avevano Aletrium (Alatri), Anagnia, Ferentinum, Verulae (Veroli) coprono completamente il territorio delle due province.
A chi dice che questa “separazione” potrebbe rappresentare un pericolo, considerata l’infiltrazione della criminalità dal sud insieme a quella stanziale, alla quale è stato consentito di crescere e svilupparsi per anni grazie a connivenze e mancati interventi, diciamo che o la nostra popolazione ha il coraggio e la forza di ribellarsi, pretendendo anche il necessario ed indispensabile aiuto delle forze dell’ordine e della magistratura, oppure non sarà il fatto di essere inseriti nella Regione Lazio che ci salverà.
L’ultima considerazione è che la nostra provincia sta morendo, non si tratta di fare allarmismo: è dal 2000 che, prima con il circolo “Demetra – per lo sviluppo economico di Latina e provincia” e poi con l’associazione “Mettiamo le ali a Latina”, denunciamo i gravi problemi che hanno progressivamente distrutto vari settori dell’economia pontina e che, ormai, stanno aggredendo anche il chimico farmaceutico.
Purtroppo non abbiamo mai riscontrato un sufficiente livello di attenzione dalla maggior parte della classe politica pontina, troppo impegnata in mere lotte di potere personale, che hanno portato a quanto abbiamo visto accadere nelle settimane precedenti e ad un aggravamento sul nostro territorio dei già pesanti effetti della crisi economica.
Comunque la battaglia di Iannarilli e Cusani ci convince.
Facciamo un appello ai concittadini: interessatevi di quanto avviene in politica perché ha un risvolto concreto sulla nostra vita di tutti i giorni.
Vi invitiamo anche a continuare a sostenere la nostra battaglia per l’aeroporto civile dando il vostro supporto su Facebook sul gruppo “Mettiamo le Ali a Latina” o contattandoci alla email [email protected].