Il caporalmaggiore, accusato di aver ucciso la moglie, ha raccontato la sua verità al giudice dell’Aquila che deve decidere della sua scarcerazione. Depositata una memoria difensiva di 150 pagine
si è messo a piangere in aula Salvatore Parolisi. Il caporalmaggiore, arrestato con l’accusa di aver ucciso a coltellate la moglie Melania Rea, è arrivato davanti al giudice del Riesame dell’Aquila, che dovrà decidere sulla sua scarcerazione, e ha ribadito la sua verità: quel giorno, ha detto, lui si era recato a Colle San Marco con la moglie, poi lei sparì e due giorni dopo fu ritrovata morta.
Parolisi, in carcere dal 20 luglio, ha ribadito la sua innocenza, come già aveva fatto davanti ai magistrati di Ascoli («L’ho tradita, ma non l’ho ammazzata»).
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