FLASH NEWS – Silvio Berlusconi non andrà dai pm di Napoli che indagano sul presunto ricatto ai suoi danni da parte di Gianpaolo Tarantini.
A meno che, all’incontro con i pm, non sia permesso d’esser presente anche un suo legale. È quanto ribadisce Niccolò Ghedini. In precedenza, l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori del capo del governo, in merito alla richiesta dei magistrati partenopei di sentire il presidente del Consiglio come teste, aveva annunciato che «allo stato» il premier «non si presenta». L’avvocato Longo aveva precisato anche che la decisione del premier derivava da «difformità interpretative tra la procura e la difesa». I pm, infatti, avrebbero preferito incontrare Berlusconi senza la presenza degli avvocati, dettaglio non gradito dai legali. La questione dunque, conferma anche Niccolò Ghedini, è quella della possibilità per Berlusconi di essere assistito da un legale. Tanto che il collegio di difesa ha presentato una seconda istanza per chiedere che i magistrati di Napoli interroghino il Cavaliere non in qualità di persona informata sui fatti, ma di imputato in un procedimento connesso, ovvero il Rubygate.