Era arrivato a Bruxelles sabato sera minacciando in privato tuoni e fulmini, dicendosi pronto a mettere il veto su dichiarazioni che fossero contro l’Italia, alzando la voce e urlando persino contro il suo staff, colpevole di non capire che Berlino e Parigi non potevano metterlo in difficoltà, almeno non più di tanto: «Che possono fare? Ci fanno la guerra? Se vogliono farmi un processo si sbagliano di grosso, sarò io a farlo a loro».
Latina: fine della disputa tra ex amiche per il Gratta e Vinci, ma il tesoretto ha perso il 25% del valore
Si conclude una vicenda giudiziaria durata ben sedici anni a Latina, con il dissequestro di 250mila euro, la metà di...