Dalle paludi malsane alla ricostruzione post bellica passando per la bonifica integrale del territorio pontino. E’ questo il percorso della mostra fotografica che parte venerdì a Roma intitolata «Le Cooperative in palude. Immagini dalla bonifica ad oggi», promossa dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, dall’associazione Novecento e da Legacoop Latina. Prezioso catalogo con le prime 100 copie accompagnate da un’acquaforte originale dell’artista Massimiliano Drisaldi di Aprilia.
Testimonianze di una epopea che divenne tra i più famosi slogan del fascismo. Per Mussolini, infatti, la giovane Littoria, i borghi e il corollario di nuove città con i 4mila poderi affidati ai coloni del nord Italia erano la testimonianza della grandezza del regime impegnato dal 1928 (affidamento all’Onc) sino al 1939 (anno della prima aratura) a dissodare, disboscare, prosciugare terra per renderla fertile. Senza dimenticare che non si trattò di impresa totalmente felice: i morti di malaria, le famiglie venete, emiliane o friulane (circa 30mila persone) di ex combattenti attratte da un miraggio di ricchezza strappate alle loro terre d’origine. Nuovi campi quasi impossibili da coltivare che non allontanavano lo spettro della fame.
Ma sarà sempre il lavoro il filo conduttore della storia, anche dopo il fascismo: «La cooperazione in provincia di Latina è una importante realtà economica e sociale – afferma da Luigi Valente, presidente Legacoop Latina nel catalogo della mostra – . Con oltre 2.000 cooperative iscritte alla Camera di Commercio, il comparto rappresenta quasi l’8% del Pil provinciale. Con questa mostra abbiamo messo in risalto un periodo storico spesso trascurato, quello della ricostruzione seguita al secondo conflitto mondiale. Le foto d’epoca scelte tra quelle inedite provenienti dall’archivio del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, sintetizzano la presenza di cooperative leggendarie nella storia di questo Paese, come la Cooperativa Braccianti di Carpi, la Giacomo Matteotti e la Corana, impegnate nella ricostruzione post bellica.»
La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 al 20 marzo tutti i giorno dalle 15,30 alle 19,30 -Largo Ascianghi 15, (Trastevere) Roma – Ingresso libero.