L’accusa è di usura ed estorsione. L’operazione della Polizia.
GUARDA IL VIDEO DEGLI ARRESTATI Alle prime ore di questa mattina la squadra mobile di Latina ha dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal locale Gip, su richiesta del pubblico ministero della Procura che ha raccolto elementi di prova a carico di Ferdinando Di Silvio, detto “Gianni” classe 1975, ed altri quattro sodali, tra cui la moglie Laura De Rosa, i quali, destinatari della misura degli arresti in carcere, erano dediti ad una attività di vendita degli stupefacenti avente base presso la loro abitazione si avvaleva, altresì, della collaborazione di alcuni familiari tra i quali Fabio Di Stefano, al momento ricercato, Ferdinando Di Silvio detto “prosciutto”, classe 1997 e Alessandro Di Stefano di 25 anni, destinatari della misura degli arresti domiciliari, vista la loro incensuratezza. L’indagine durata alcuni mesi ha consentito di raccogliere elementi di prova anche per i reati di usura ed estorsione che il gruppo con la regia di “Gianni” Di Silvio non aveva remore ad effettuare anche nei confronti dei loro stessi acquirenti che non erano in grado di saldare nei tempi stabiliti l’acquisto dello stupefacente. Laddove ciò avveniva, grazie alla nota forza intimidatrice che gli stessi erano in grado di esprimere, inviavano i più giovani del gruppo, utilizzati normalmente per l’attività di cessione al dettaglio di stupefacenti, ad effettuare le richieste ed i recuperi estorsivi, minacciando l’intervento del più temuto Ferdinando Di Silvio in caso non avessero corrisposto il dovuto. Quando la questione non si risolveva con la sola estorsione, l’intervento di “Gianni” veniva per così dire, pagata con un “sovrapprezzo” che faceva lievitare debiti anche di poche centinaia di euro anche del 700% come in uno dei casi documentati. Da qui anche l’accusa di usura per i due coniugi pluripregiudicati.