Una lite per gelosia finita in tragedia, con una donna a sparare al compagno uccidendolo sul colpo. Per questa vicenda, Agnese Frasca, 38 anni, di Pontinia (Latina) si è vista ridurre di due anni in appello la pena inflittale in primo grado da gup di Velletri per l’accusa di omicidio volontario. La prima Corte d’assise d’appello di Roma, presieduta da Guido Catenacci, l’ha condannata a 12 anni di reclusione. I fatti risalgono al 5 settembre 2007. Secondo l’accusa, Agnese Frasca, guardia giurata, quella sera uccise nella sua abitazione di Velletri il compagno sparandogli contro un colpo di pistola alla alla gola. La vittima, Aldo Cedroni, 43 anni di Velletri, anche lui guardia giurata (entrambi lavoravano all’Europol), era andata a trovarla nel suo appartamento, dove, poco dopo le 19, scoppiò una lite per gelosia. Non era la prima volta, secondo gli investigatori, che la cosa accadeva. Ma quel 5 settembre tutto finì in tragedia: la donna prese la pistola d’ordinanza, il compagno tentò di toglierle l’arma di mano afferrandola ai polsi, e nella concitazione partì il colpo mortale. Nel gennaio dello scorso anno, Agnese Frasca (affidata successivamente agli arresti domiciliari) fu condannata dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Velletri a 14 anni di reclusione, dopo il processo con il rito abbreviato. Adesso, i giudici d’appello hanno concesso alla donna una serie di attenuanti, ‘fissandò la pena a 12 anni di carcere.
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