Sale l’allerta nella capitale, con i servizi di intelligence statunitensi che avvertono “il Vaticano è il prossimo obiettivo dell’Isis” e gli 007 italiani che confermano che il cuore della cristianità è un possibile obiettivo dello Stato islamico ma, sottolinea, al momento non ci sono segnali concreti che possono far pensare ad un attacco imminente.
La minaccia, terribile, è arrivata a poche ore da un altro allarme, “Roma è nel mirino” riferita dalla Bild tedesca, che cita a sua volta informazioni ottenute dalla National Security Agency americana. Già ieri a piazza San Pietro per l’Angelus di papa Francesco le misure di sicurezza erano visibilmente rafforzate. “Cellule dormienti? Abbiamo in atto monitoraggio di aree e soggetti a rischio, ma non possiamo dirle cancellate. La nostra allerta è massima”, ha assicurato da Parigi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sottolineando che “non esiste in questo momento un Paese a rischio zero”. E il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, ha avvertito: “Ignorare la minaccia di allarmi che può coinvolgere l’Italia sarebbe un errore”. Fonti dell’intelligence italiana precisano che ai nostri servizi Mossad e Cia avrebbero inviato nei giorni scorsi informative in cui si analizzano i possibili scenari, senza però indicare elementi concreti di rischio. Secondo il domenicale della Bild, “”Commando terroristici costituiti da 4 unità sarebbero diretti in Europa, talvolta camuffati come rifugiati”, e in alcune intercettazioni “è stato fatto anche il nome di Roma. Piani concreti tuttavia non sono noti”. Non è la prima volta che la Città Eterna e il Vaticano vengono tirati in ballo: a inizio settembre si rincorsero voci su una minaccia diretta contro papa Francesco. Il 21settembre in un violento discorso il portavoce dell’Isis, al Adnani, minacciava di “conquistare Roma e spezzare le croci con il permesso di Allah”. E ancora, qualche settimana dopo l’audio di Adnani, è arrivata una nuova provocazione: ai primi di ottobre, la bandiera dell’Isis ‘sventolava’ su piazza San Pietro accanto alla scritta “Crociata fallita” nel fotomontaggio di copertina della rivista jihadista Daqib.. Gli esperti comunque concordano sul fatto che con “Roma” la propaganda jihadista si rivolge alla culla del cristianesimo, al cuore dei “crociati”. E non dunque precisamente ad un luogo fisico. Quel che è certo è che dopo le stragi di Parigi i jihadisti potrebbero colpire ancora, ovunque. Lazio Tv