E’ entrata nel vivo l’inchiesta amministrativa sulle assenze dei vigili nella notte del 31 dicembre.
Sono partite infatti ieri sera dalla Polizia Locale 30 lettere indirizzate alla commissione di disciplina di Roma Capitale. Sarà la commissione a proseguire nell’azione a carico dei dipendenti già informati dal Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. Si tratta dei casi che ai primi accertamenti sono apparsi più chiari e più gravi. Per casi come questi è previsto un periodo di cinque giorni al temine dei quali deve partire la lettera disciplinare per consentire tutte le misure previste dalla legge. Ai 30 dipendenti è stato contestato l’articolo 55 bis del decreto legislativo 150 del 2009 che sottolinea la particolare gravità della mancanza disciplinare e prevede sanzioni che vanno da una sospensione di undici giorni fino al licenziamento. Le indagini invece procedono per i restanti casi messi sotto la lente d’ingrandimento dalla task force dei vigili, guidata dal vicecomandante Modafferi, che sono aumentati rispetto ai 44 emersi all’inizio. L’inchiesta disciplinare continuerà mentre la commissione disciplinare di Roma Capitale nei prossimi giorni dopo aver informato gli interessati passerà alla contestazioni dei comportamenti. Il Campidoglio poi sottolinea un raffronto con gli anni passati. Nel 2012, infatti – si legge in una nota – gli assenti per malattia nella giornata del 31 dicembre (su tutti i turni di lavoro) sono stati 132, nel 2013 sono stati 135, lo scorso fine anno invece si sono dichiarati ammalati 571 vigili solo nei turni legati al concerto e alle feste di Capodanno. Complessivamente gli assenti sono stati 767 perché ai 571 in malattia si sono aggiunti 81 per la legge 104, 63 perché hanno donato sangue proprio quel giorno e 52 per altri motivi. E intanto Beppe Grillo difende i pizzardoni. “L’accanimento mediatico contro i vigili serve per distogliere l’opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale e varare misure restrittive nei confronti del pubblico impiego – tuona il leader di M5S- piuttosto Marino e Poletti quando vi dimettete?”. Parole che fanno esplodere la polemica con un Pd che dice a varie voci: “Grillo difende l’indifendibile e ha perso la bussola”. Tutto questo mentre il braccio di ferro con le sigle sindacali si allarga anche ad altri settori, interessati dalla riforma del salario accessorio e dal nuovo contratto decentrato scattato i primi di gennaio. Sul fronte della scuola, il Campidoglio ha comunicato il diniego all’assemblea sindacale richiesta dall’USB per domani, per questioni di durata e comunicazione preventiva, promettendo “tutte le misure che consentano di evitare possibili disagi agli utenti dei propri servizi”. Lazio Tv