Sono 112.500 i bambini e i ragazzi che nel Lazio vivono in una condizione di povertà assoluta, ben l’11,9% del totale dei minori, secondo l’«Atlante dell’infanzia 2014» di Save the Children. Il dato è in aumento del 5,5% rispetto al 2012 e non è lontano dalla media nazionale, che è del 13,8%. Tradotto significa che questi ragazzi quotidianamente mangiano meno o mangiano peggio, con il 76,1% delle famiglie che nel 2013 ha dovuto ridurre la spesa per alimenti o comprare cibi di qualità inferiore. O ancora questi bambini vivono in appartamenti piccoli, sovraffollati o umidi. A questo si aggiunge che nel Lazio sono ottomila le famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole, con un aumento di 940 casi rispetto al 2012. Sempre secondo il rapporto di Save the Children, Roma che ospita più under 17 di qualsiasi altra città italiana. A questi baby-cittadini la metropoli, soprattutto nei quartieri lontani dal centro, non offre nulla o quasi. «Le periferie – osserva il direttore generale Valerio Neri – sono spesso territori deprivati del verde, di aree comuni, di trasporti, di scuole a tempo pieno, di biblioteche, di spazi sportivi e tuttavia sempre più popolati da giovani coppie con bambini. Perciò è da qui che dobbiamo ripartire per offrire loro un futuro». Drammatici i dati che riguardano quella che viene definita povertà educativa. Nel Lazio, nel 2013, il 76,8% dei bimbi e dei ragazzi tra 6 e 17 anni non è andato neppure una volta a un concerto; a un teatro (il 69,2%); a visitare un sito archeologico (66,2%) oppure una mostra o un museo (51,4%). Il 43,2% non ha letto nemmeno un libro e il 15,7% non è mai entrato in un cinema. Non ha viaggiato il 50,2 % dei minori, dato che vive in famiglie che non possono permettersi neppure una settimana di ferie l’anno lontano da casa. Inoltre dall’indagine è emerso che il 27,5% dei bambini e ragazzi non pratica mai sport, ma i loro pomeriggi non sono occupati neanche dalle attività scolastiche, dato che meno della metà delle elementari (44,7%) e solo una scuola media su dieci (10,3%) offre il tempo pieno. Tutto questo, secondo Save the Children, spiega le scarse competenze di molti studenti italiani nei test di valutazione internazionali e gli alti livelli di dispersione scolastica: anche se il fenomeno si è ridotto del 3,3% negli ultimi dieci anni, ancora oggi 12,3% dei giovani nel Lazio abbandona precocemente gli studi.
Arrestato il presunto autore dell’incendio che ha distrutto “Pianeta Outlet”
Dopo una settimana di indagini, è arrivato l’arresto per l’uomo ritenuto responsabile dell’incendio che ha devastato il nuovo locale di...