Una vicenda senza fine quella dell’abuso edilizio in una delle zone più belle del Circeo, via di Grotta delle Capre, iniziata con una serie di denunce dal 2010 e che ha fatto finire nei guai la famiglia romana Capriotti, già coinvolta in una bancarotta fraudolenta da 15 milioni di euro.
Denunciata la madre dei due fratelli arrestati lo scorso giovedì, per aver portato avanti i lavori di costruzione di una piscina, già sequestrata a marzo dalla forestale, all’interno della sua proprietà in uno dei punti più spettacolari del promontorio. La donna ha più volte violato i sigilli per consentire agli operai di ultimare la vasca lunga 14 metri, del peso di circa 140 tonnellate che tra l’altro rischia di franare sulle rocce, così come lo chalet abusivo immerso nel verde. Dopo il primo sequestro la famiglia Capriotti aveva chiesto il dissequestro alla Procura per il ripristino di una precedente cisterna. Solo che il dissequestro non sarebbe servito a riportare la legalità all’interno della villa ma a proseguire i lavori per finire la piscina per l’estate. Lazio Tv