Coinvolto anche un poliziotto in servizio in Questura.
Tecniche criminali raffinate, organizzazione ben strutturata e una rete capillare di contatti tra Italia, Lituania, e Bielorussia. Erano questi i tratti salienti dell’organizzazione criminale specializzata nel traffico internazionale di auto di lusso smantellata dalla polizia stradale di Roma, nell’ambito dell’operazione “Rent&Go”. Gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento polizia stradale Lazio hanno eseguito 7 custodie cautelari e perquisizioni domiciliari tra Roma, Benevento e Bari. In tre erano a capo della banda un 47enne bosniaco, un 46enne bielorusso e un coetaneo romano. Con loro un 61enne campano, una cittadina ucraina i 56 anni e un barese di 38 che ricoprivano incarichi di volta in volta assegnati dagli ideatori del sodalizio criminale. Dopo un anno di indagini, grazie anche alla collaborazione delle polizie straniere, gli agenti sono riusciti a ricostruire il complesso sistema illegale che faceva entrare nelle casse dell’organizzazione guadagni milionari attraverso due sistemi. Il primo “modus operandi” consisteva nell’impiego di un “prestanome”, che stipulava un contratto di locazione per un veicolo di grossa cilindrata. Veicolo che poi veniva venduto, all’insaputa della società proprietaria del bene, ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato ed esportato in Lituania o Bielorussia. E’ qui che poi il veicolo veniva munito di falsa documentazione e immatricolato illecitamente. Contestualmente in Italia veniva denunciato il falso furto del veicolo. La seconda modalità , invece, era quella di “agevolare” la vendita di veicoli di lusso da parte di privati che intendevano “disfarsene” in modo sbrigativo e conveniente. Anche in questo caso la tecnica era consolidata. L’organizzazione si impossessava del veicolo con pochi soldi e lo faceva sparire, immettendolo, in tempi brevi, nel mercato straniero, munito di falsa documentazione e nuove targhe. Nel frattempo, il vecchio proprietario, non appena l’auto entrava nel territorio straniero, sporgeva denuncia di furto per ottenere l’indebito risarcimento dall’assicurazione. L’intera attività veniva gestita dai membri dell’organizzazione con la massima cura dei dettagli: l’individuazione dei veicoli da esportare, le persone fisiche o giuridiche da coinvolgere, la falsificazione o l’alterazione dei documenti di circolazione, fino all’individuazione dei canali di vendita nei Paesi stranieri. Oltre ai sei arrestati, considerati dagli inquirenti tra i più importanti trafficanti internazionali di veicoli di lusso, è finito ai domiciliari anche un appartenente alla Polizia di Stato di 52 anni in servizio presso la Questura di Roma. Lazio Tv