Arriva dalla Regione Lazio la circolare per ridurre i tempi di attesa nei pronto soccorso.
Tra le misure contenute nel documento: realizzare un sistema di allarme sovraffollamento che scatterà quando il numero delle persone in attesa di ricovero supera del 10% quelle presenti nel pronto soccorso.
Sulla scorta dei dati ufficiali Sies (Sistema informativo emergenza sanitaria) dei primi sei mesi del 2013, che registrano la diminuzione del numero degli accessi ai pronto soccorso di Roma e del Lazio, la Regione ha emanato una nuova circolare, inviata a tutti gli ospedali sede di Dea o pronto soccorso, che contiene nove direttive per evitare sovraffollamenti e disfunzioni all’interno delle strutture fissando e riducendo di conseguenza il tempo massimo di attesa dei paziente.
Per la precisione il trend del 2013, altamente positivo anche ad ottobre e a novembre, spiega che nei primi mesi dell’anno gli accessi ai pronto soccorso del Lazio sono stati 968.673mila: di questi 19.028 (1.9%) codici rossi, e 216.426mila (21,9%) codici gialli, il restante 75% invece e’ costituito da codici verdi e bianchi, cioe’ quelli meno gravi, casi che con lo sviluppo della sanita’ territoriale dovrebbero approdare alle Case della salute. I numeri sono comunque inferiori a quelli registrati dal sistema nel corso degli stessi mesi del 2012, quando gli accesi sono stati 986.795.
Questo il contenuto della circolare appena inviata dalla Regione Lazio che indica in 9 punti le misure che devono essere operative entro il 31 dicembre: istituire un facilitatore (bad manager) dei processi di ricovero e dismissione e realizzare una stanza di attesa per pazienti in dimissione; definire la quantita’ di posti letto di riserva necessari in caso d’emergenza e stabilire accordi con le case di cura accreditate; monitoraggio della degenza media con particolare riguardo a quella preoperatoria; realizzare una ”holding area” cioe’ un sorta di reparto dove far stazionare i pazienti in attesa che si liberi il posto letto; realizzare un sistema di allarme sovraffollamento che scattera’ quando il numero delle persone in attesa di ricovero supera del 10% quelle presenti nel pronto soccorso.
In questo caso la responsabilita’ di individuare soluzioni passa nelle mani del direttore sanitario; completamento del percorso clinico e chiusura della cartella clinica di pronto soccorso entro le 12 ore; realizzazione di un sistema informativo sull’occupazione dei posti letto; emanazione di un protocollo operativo che garantisca l’ordinario livello di funzionalita’ del pronto soccorso nei fine settimana e festivi; attivare dimissioni dai pronto soccorso in sicurezza attraverso programmazione di percorsi preferenziali per visite specialistiche e diagnostica.