Giovanni Di Giorgi e Salvatore De Monaco, hanno promosso una nuova iniziativa per chiedere la liberazione di Roberto Berardi, l’imprenditore di Latina detenuto da diversi mesi nelle carceri della Guinea Equatoriale.
I due rappresentanti istituzionali hanno inviato una lettera congiunta al presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, e al Ministro degli Esteri, Emma Bonino, in cui viene ripercorso il calvario di Berardi, sottolineando la drammaticità di una situazione molto delicata e complessa che rischia di precipitare, chiedendo quindi un intervento immediato e risolutivo del Governo italiano.
“Da mesi la famiglia e gli amici di Berardi chiedono con forza al Governo Italiano di attivarsi per la liberazione dell’imprenditore, che sta subendo maltrattamenti fisici e psicologici, senza poter ricevere aiuti – si legge tra l’altro nella lettera inviata da Di Giorgi e De Monaco – Nei giorni scorsi la stessa famiglia ci ha espresso la sua grande preoccupazione per le sorti del congiunto. Le istituzioni locali hanno raccolto questo appello, partecipando anche alla fiaccolata promossa per chiedere la liberazione di Roberto Berardi e il suo rientro in Italia.
Ci preme al contempo evidenziare i timori espressi dai familiari per la sorte di Roberto Berardi – continua la lettera – le cui condizioni fisiche sarebbero ormai gravi a seguito della difficile condizione carceraria e dei maltrattamenti subiti.
Per questo chiediamo un immediato e decisivo intervento del Governo italiano per risolvere una vicenda che coinvolge un nostro connazionale e la sua famiglia”.
Del caso il sindaco Di Giorgi e il presidente De Monaco interesseranno anche i parlamentari nazionali della provincia di Latina, affinché si adoperino per un’azione congiunta.
“Non c’è più tempo da perdere – afferma il sindaco di Latina – tutte le istituzioni locali devono attivarsi per una azione comune in favore di Roberto. Ogni giorno che passa può essere fatale per la sorte del nostro concittadino, siamo con la famiglia e gli amici in questa battaglia per riportare a casa Roberto”.