Doveva essere la cometa di Natale, qualcuno l’aveva già soprannominata la cometa del secolo. Invece sembra proprio che Ison non ce l’abbia fatta e resterà negli annali, forse, solo come la cometa del Ringraziamento. Tra gli studiosi e gli appassionati di tutto il mondo la delusione è palpabile. Primi fra tutti proprio quelli della Nasa, che ne danno la notizia via Twitter: “È difficile dare l’annuncio. I nostri satelliti non riescono a vedere la cometa Ison dopo il suo passaggio ravvicinato sul Sole. Come Icaro, potrebbe essere volata troppo vicina”. Tra i primi a segnalarlo è stato l’astronomo italiano Paolo Candy: “Dalle immagini della sonda Soho si vede la cometa che si disintegra. Il nucleo ha avuto un’impennata di luminosità e poi si è come ‘diluito’ lungo l’orbita, quindi non c’è più. Rimarranno i detriti e le polveri, poca cosa”. Anche gli scienziati del Solar dynamics observatory sono pessimisti: “Non pensiamo che sia sopravvissuta perché non la vediamo nelle rilevazioni e non vediamo nuova polvere”. Le ultime immagini di Soho mostrano una scia che potrebbe essere quello che rimane di Ison, lungo la traiettoria che avrebbe dovuto seguire. Ma sembra non esserci più traccia del suo nucleo. E la conferma arriva dall’Esa che twitta: “I nostri scienziati dell’Sdo confermano, la cometa Ison è perduta”.
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